varie, 13 gennaio 2014
APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 13 GENNAIO 2014
Già dall’ottobre 2012 girava voce che François Hollande, 59 anni, un’ex moglie, Ségolène Royal, che gli ha dato quattro figli e una compagna ufficiale, la giornalista Valérie Trierweller, insediata all’Eliseo, avesse una relazione con l’attrice Julie Gayet, 41 anni. Adesso, a inchiodarlo, lo scoop del settimanale Closer (edito da Mondadori), già protagonista della vicenda Kate Middleton (le foto della duchessa di Cambridge a seno nudo). La rivista è uscita con un’edizione speciale dal titolo «L’amore segreto del presidente», nella quale sono pubblicate le immagini che ricostruiscono gli appuntamenti dei due amanti al numero 20 di rue du Cirque, nell’appartamento al quarto piano prestato all’attrice da una coppia di colleghi. Quella casa dista 130 metri a piedi dall’Eliseo, ma l’uomo che Closer assicura essere Hollande preferisce farsi accompagnare in scooter, per potere entrare e uscire dal portone con il casco integrale, nella speranza di non farsi riconoscere [1].
«Nella sequenza fotografica, la sera del 30 dicembre scorso, si vede arrivare prima Julie Gayet, poi la fedele guardia personale di Hollande (con lui già prima dell’elezione a presidente), che entra nella hall del palazzo per dare il via libera; infine, ecco lo scooter, dal sedile posteriore del quale scende il presidente. In un ultimo scatto, relativo alla mattina successiva, quella del 31 dicembre, si vede la stessa guardia del corpo, Michel, che torna al 20, rue du Cirque, con un sacchetto di croissant: sicurezza nazionale e petit déjeuner» (Stefano Montefiori) [1].
A detta di Closer, gli incontri tra Hollande e la Gayet andrebbero avanti, con lo stesso copione, dallo scorso giugno [2].
«È una storia che in poche ore ha rapidamente surclassato l’affare Dieudonné nell’interesse dei media e dell’opinione pubblica francesi, e che potrebbe segnare la già non facile presidenza Hollande. Pochi minuti dopo l’uscita della rivista nelle edicole, Hollande ha reagito con un comunicato a titolo personale e non in qualità di presidente della Repubblica, nel quale “deplora profondamente gli attacchi al rispetto della vita privata alla quale ha diritto come qualsiasi cittadino”, aggiungendo che esaminerà “il seguito, anche giudiziario, da dare a questa pubblicazione”. Nessuna smentita sul merito (quindi una indiretta conferma), e attenzione spostata sulla questione della vita privata» (Montefiori) [1].
Secondo Rtl, la radio più ascoltata in Francia, Hollande e Valérie, che da tempo non abitano più insieme nel loro appartamento (la Trierweiler occuperebbe da sola l’ala “madame” dell’Eliseo), si separeranno molto presto [3].
L’avvocato della Gayet ha obbligato Closer a togliere la notizia dal suo sito, ma basta scrivere su Google i nomi dei due protagonisti della vicenda per ottenere 186 mila risposte [3].
Julie, volto noto del cinema e della tv, sposata dal 2003 con il regista di origini argentine Santiago Amigorena, dal quale ha avuto due figli, si è da poco separata [2].
Julie Gayet descritta da Georges-Marc Benamou, che è stato confidente di Mitterrand e consigliere di Sarkozy: «Viene dall’alta borghesia, è figlia di un grande medico. Un carattere forte, più preoccupata della sua società di produzione e del business che della carriera di attrice. È una donna dura, e questo tratto la accomuna a Ségolène Royal e Valérie Trierweiler» [4].
La notizia della tresca è stata accolta «con freddezza dal mondo politico. Tutti, compresa Marine Le Pen, ripetono che il presidente ha diritto alla sua vita privata. In compenso, i francesi non parlano d’altro: l’amore segreto del presidente “normale” appassiona il pubblico ed avrà sicuramente un impatto, positivo o negativo, sulla sua immagine. Nell’immediato, la storia imbarazza Hollande: la conferenza stampa prevista martedì rischia di trasformarsi in un botta e risposta sulla sua vita privata anziché sulla sua politica» [3].
«Eliseo d’amore. Chi varca quella soglia, Rue du Faubourg-Saint-Honoré 55, sembra non resistere al richiamo dei sentimenti. O dei sensi. Da Pompidou a Hollande quante ne ha viste il palazzo presidenziale. E se fino alla morte di Mitterrand la stampa francese tutto sapeva e tutto taceva, con la rivelazione della figlia segreta del presidente socialista – fu il giornale Paris Match, il 3 novembre 1994 a scrivere dell’esistenza di Mazarine – si sono aperti gli argini del gossip fino a quest’ultimo scandalo rosa targato Hollande. Un clima così effervescente all’Eliseo che un pubblicitario canadese ha pensato di affiggere un cartellone pubblicitario per un sito che invita al tradimento con l’effigie di quattro Presidenti della Quinta Repubblica: François Mitterrand, Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e François Hollande. L’invito? “Tentate l’avventura”» [5].
Giscard d’Estaing, «soprannominato “il coniglio” e non per i suoi denti», era un frequentatore abituale della locanda di campagna «Le petit coq aux champs» (il galletto sfrenato). Su Chirac, che a detta del giornalista Renaud Revel ebbe una storia d’amore con Claudia Cardinale (pare fosse a casa dell’attrice quando morì Diana e nessuno, neanche la moglie Bernadette, riusciva a trovarlo) ancora circola la battuta pronunciata da una sua amante: «Tre minuti, doccia inclusa» [5].
Fu una copertina di Paris Match, nel 2006, a svelare la relazione tra Cécilia Sarkozy e il pubblicitario Richard Attias. Dopo una lunga crisi coniugale, il 18 ottobre del 2007 l’allora presidente anunciò il divorzio per poi farsi fotografare con Carla Bruni a Eurodisney [6].
Laurence Pieau, direttrice di Closer: «Hollande ha fatto campagna elettorale promettendo normalità. Come qualsiasi uomo, un presidente della Repubblica può avere un colpo di fulmine. Non c’è niente di male» [7].
I francesi chiamano Hollande flamby, budino, immagine di mollezza, indecisione [8].
«Per il cittadino qualsiasi, un’amante è un problema di cuore, di famiglia, di coppia. Per l’uomo politico è un problema in più, perché la rivelazione diventa la misura dello scandalismo, delle strumentalizzazioni, della morale collettiva. Ma proprio questo è il punto, la sottile e decisiva linea rossa di confine fra pubblico e privato. “Flamby Hollande” ha in consegna la valigetta con i codici nucleari, è il presidente di una grande potenza nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, è il responsabile di un Paese che ha migliaia di soldati impegnati su vari fronti di guerra. I francesi, campioni di tolleranza e amanti dell’amore, non lo processeranno per la nuova conquista. Né si stupiranno nello scoprire che anche Flamby consegna alla storia patria una pagina d’alcova, come i re e gli imperatori. Anche Napoleone III andava a trovare di nascosto la Contessa di Castiglione e Napoleone I decideva le sorti dell’Europa dalla camera da letto di Schönbrunn, fra le braccia di Maria Walewska. Ma in tempi di crisi, i francesi chiederanno il conto dello staff di segretari e addetti stampa al servizio della compagna ufficiale e difficilmente accetteranno di sapere che i destini della Francia possano essere governati dal sellino di uno scooter o dal pied-à-terre di un’attrice. Chissà se almeno con il cellulare acceso» (Massimo Nava) [8].
Secondo Georges-Marc Benamou lo scoop di Closer è per la funzione presidenziale «un colpo duro, perché come diceva Renan i francesi hanno tagliato la testa al re e da quell’evento non si sono mai ripresi. La Francia è un Paese profondamente monarchico, il presidente monarca deve mantenere una certa solennità». Invece Hollande «tiene il casco in testa per non farsi riconoscere, usa lo scooter, e poi quella guardia del corpo con i croissant... Il problema non è l’amante, è la trivialità della situazione. Siamo nel vaudeville, più che nella monarchia presidenziale» [9].
Georges-Marc Benamou dice che «il vero cuore della questione» è come reagirà la première dame: «Hollande non ha smentito, quindi Trierweiler è umiliata pubblicamente. Dicono di lei che è convinta di essere stata, con i suoi consigli, l’artefice dell’elezione di Hollande: all’Eliseo in questo momento staranno cercando soprattutto di contenere la sua rabbia per non fare esplodere tutto» [9].
(a cura di Roberta Mercuri)
Note: [1] Stefano Montefiori, Corriere della Sera 11/1 [2] Paolo Levi, La Stampa 11/1 [3] Giampiero Martinotti, la Repubblica 11/1 [4] S. Mon., Corriere della Sera 11/1 [5] Maria Corbi, La Stampa 11/1 [6] a. g., la Repubblica 11/1; [7] Anais Ginori, la Repubblica 11/1; [8] Massimo Nava, Corriere della Sera 11/1; [9] S. Mon., Corriere della Sera 11/1.