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 2014  gennaio 09 Giovedì calendario

IL CAV. RIDISEGNA FORZA ITALIA: TOTI SARA’ COORDINATORE UNICO

La fase della riflessione, come sempre accade a Silvio Berlusconi, è dura­ta mesi. Ma pare che ormai il Cavaliere abbia deciso, tanto che nelle ultime 48 ore ha ini­ziato a comunicare le sue deci­sioni ai big del partito. Una in particolare, nell’aria ormai da settimane. La nomina di Gio­vann­i Toti a numero due di For­za Italia sembra infatti una que­stione di ore, davvero poche se in molti l’attendono già per og­gi. Il primo passo verso quello «svecchiamento» su cui l’ex premier punta da molto e di cui parla da tempo nelle sue con­versazioni private. Senza incer­tezze se anche durante queste vacanze di Natale non ha na­scosto il suo fastidio verso i «ve­ti e contro-veti» che gli arriva­no da­dentro il suo stesso parti­to su qualunque cosa voglia fa­re. «Non solo nominare un co­ordinatore regionale, ma pure spostare una penna è diventa­to un problema dentro Forza Italia», si è lasciato scappare Berlusconi. «Voglio facce nuo­ve e volti giovani», ripete come un mantra il Cavaliere.
E alla fine il grande passo sembra ormai fatto. Dopo aver­lo mandato come suo «rappre­sentante » alla riunione sulla legge elettorale che si è tenuta alla Camera martedì pomerig­gio, il direttore di Tg4 e Studio Aperto sembra ormai ad un pas­so dalla nomina a coordinato­re organizzativo di Forza Italia (l’unica che non comporta una modifica dello Statuto). Una ca­sella chiave, la più importante dopo quella di presidente che è ovviamente ricoperta da Berlu­sconi. Questo, almeno, riporta­no i rumors di piazza in Lucina, ma anche delle riunioni che si tengono nel pomeriggio a Pa­lazzo Grazioli dove il Cavaliere arriva a metà giornata. Ed è pro­prio a via del Plebiscito che a tarda sera sono attesi Toti, Gianni Letta e i capigruppo di Camera e Senato Renato Bru­netta e Paolo Romani, oltre che Denis Verdini. Questo ultimo non certo contento della nomi­na, non tanto perché i due non sono propriamente due amici di vecchia data quanto perché di fatto Toti andrebbe a ricopri­re quello che è da sempre il ruo­lo di Verdini. Con l’obiettivo non solo di «svecchiare» il parti­to ( non solo per quanto riguar­da le facce, ma anche nella co­municazione) ma pure di allun­gare una mano ad Angelino Al­fano nell’ottica di un futuro riavvicinamento.
La nomina di Toti, infatti, ha un suo peso anche «politico». Il direttore di Tg4 e Studio Aper­to , infatti, non solo è molto ben visto da Fedele Confalonieri e Marina Berlusconi, ma è pure una colomba, certamente favo­revole ad un ricongiungimen­to con il Ncd di Alfano. Riavvici­namento di cui peraltro parla anche Berlusconi che, sempre nei suoi colloqui privati, non nasconde la speranza di corre­re alle prossime politiche nella stessa coalizione con Alfano e compagni.
L’accelerazione voluta dal Cavaliere, però, ha acceso for­tissimi malumori all’interno del partito. La vecchia guardia, infatti,non gradisce affatto l’ar­rivo di un corpo estraneo in una posizione non solo apicale ma pure decisiva (sulle decisio­ni che contano come sulle liste elettorali). E a lamentarsi sono in molti, moltissimi. Più o me­no q­uasi tutto il gruppo dirigen­te di piazza San Lorenzo in Luci­na che a questo punto teme di essere vittima dello «svecchia­mento ». D’altra parte, il clima dentro Forza Italia era già piut­tosto teso dopo la nomina di al­cuni coordinatori regionali. In alcuni casi ci sono state vere e proprie sollevazioni. È accadu­to per esempio in Veneto, dove il neo-nominato Marco Marin è apertamente accusato da tut­ta la Forza Italia locale di essere «uomo di Alfano».
Così, quasi tutti i deputati e senatori veneti sono lettera­l­mente furiosi con alcuni di loro (ieri lo confidava ad un collega in Transatlantico Lorena Mila­nato) che stanno pensando di lasciare il gruppo di Forza Ita­lia e passare al Misto. E pure Giancarlo Galan, berlusconia­no della prima ora, non pare averla presa per nulla bene, tanto da far presente il suo di­sappunto in una lunga telefo­nata al Cavaliere.