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 2014  gennaio 08 Mercoledì calendario

QUEL COLPO AL GINOCCHIO DOPO VENT’ANNI FA RUMORE


Davvero non guardo indietro, almeno che qualcuno non mi chieda di farlo. D’altra parte perché dovrei? Fui attaccata». Ma anche quando le viene domandato di ripensare a quel 6 gennaio 1994 Nancy Kerrigan non sempre lo fa: ha detto no a ESPN, accettando invece le domande della NBC. «Why me?», “Perché io?”, fu l’appello che Nancy in lacrime lanciò a tutto il mondo quando fu aggredita a manganellate sul ginocchio destro. “The Whack Heard Round The World”: così la sempre fervida fantasia americana ribattezzò quel pomeriggio di follia a Detroit, il colpo che si sentì in tutto il mondo. Il sicario, Shane Stant, mandato da Jeff Gillooly, l’ex marito di Tonya Harding, la rivale sui pattini, ma in mezzo c’erano anche Shawn Eckhardt, il guardiaspalle e Derrick Smith, l’autista.
Un complotto per azzoppare la bella e brava Nancy, per far sì che non andasse alle Olimpiadi: ci andò invece, assieme alla Harding, ma sul podio ci salì solo la vittima dell’assurda congiura. Sono passati vent’anni da quel giorno che poi trasformò la prova olimpica di pattinaggio femminile di Lillehammer nel sesto programma col rating più alto della storia della tivù americana, allora appena il terzo tra gli avvenimenti sportivi dopo i Super Bowl XVI e XVII. L’America era . diventata la terra dei pattini, una passione esplosa con quel colpo al ginocchio e che oggi, un ventennio dopo, torna a farsi sentire. Il 16 gennaio ESPN manderà in onda “The Price of Gold”, il prezzo dell’oro, la saga rivisitata, ma solo con le parole di Tonya Harding, poi sarà la volta di NBC, il network che negli Stati Uniti trasmetterà le Olimpiadi di Sochi e durante i Giochi ci sarà spazio per un documentario, raccontato con le parole di entrambe le protagoni ste, anche Nancy Kerrigan.
VITA ROVINATA – Tonya Harding, 43 anni, dopo aver messo da parte i pattini, ha fatto di tutto: dalla boxe alla musica, dai reality alla commentatrice tv, andando avanti, spesso a forza di alcol, al punto che più di una volta la polizia riceveva chiamate ritenute inverosimili, presunti agguati, complotti. Adesso Tonya dice di aver trovato la tranquillità, seppure in ristrettezze economiche, anche se qualche anno fa quando il suo caso fu citato addirittura da Barack Obama si infuriò per essere “stata usata”. «È successo vent’anni fa ha detto la Harding tornando al giorno dell’aggressione e non ricordo più molto, ma sono stati momenti orribili per tutti coloro che ne erano coinvolti. Sono stata comunque capace di rialzarmi e credo che ora Nancy e io abbiamo delle belle vite».
All’inizio delle indagini la Harding disse che era completamente all’oscuro di ciò che l’ex marito e i suoi complici (finiti in carcere, poi si sono cambiati anche nome, compreso Eckhardt, morto nel 2007) avevano complottato, per poi fare qualche ammissione. Ritenuta colpevole di aver nascosto un crimine se la cavò con 160.000 dollari di multa, 500 ore di lavori socialmente utili e l’interdizione a vita dal mondo del pattinaggio, le furono anche tolti anche tutti i titoli vinti. Ma mentre l’ex marito, diventato Jeff Stone, continua a ripetere che Tonya sapeva tutto, lei, nel documentario della ESPN ritrova la memoria: «Non posso ancora credere a quello che è stato detto le parole della Harding non avevo mai incontrato, parlato e nemmeno sapevo delle persone che erano coinvolte».
Poi aggiunge che quella storia le ha rovinato la vita e anche la possibilità di vincere un oro. Anche la Kerrigan, 44 anni, fino a un certo punto le ha creduto: «Ero convinta della sua innocenza ha rivelato qualche tempo fa fino a quando la FBI mi ha detto che pur non essendoci prove certe, non era così».