Giampiero Cazzato, Il Venerdì 9/1/2014, 9 gennaio 2014
NIENTE STIPENDIO AL DETENUTO CUOCO: CARCERE PIGNORATO
SULMONA (L’Aquila). Ha lavorato per anni senza mai essere pagatoi. Alla fine ha portato in giudizio il suo ex datore di lavoro. Ed ha vinto. Solo che quello di Pasquale Contini non è un «padrone » qualunque ma lo Stato, o, più precisamente, il carcere di Sulmona, dove l’uomo era detenuto dal 2001. Contini – che dal 2003 al 2007 aveva lavorato nelle cucine dell’istituto di pena per essere poi scarcerato per buona condotta – avrebbe avuto diritto a 16.277,58 euro. Ma il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, in tutti questi anni, ha fatto orecchie da mercante. A smuovere la burocrazia del Dap non è servita neppure la sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Sulmona che ha condannato la casa circondariale a pagare lo stipendio pregresso all’ex detenuto e ha disposto, con una decisione unica nel suo genere in Italia, il pignoramento preventivo dei beni del carcere. Contini, che vive con una pensione di invalidità di 260 euro al mese, ha minacciato lo sciopero della fame se non avrà la mercede che gli spetta. La sua vicenda è approdata anche a Montecitorio, dove il deputato di Sel Gianni Melilla ha presentato un’interrogazione parlamentare in cui chiede al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri di attivarsi per far versare a Contini quel che il carcere gli deve.