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 2014  gennaio 09 Giovedì calendario

PRESO UNO STADIO, ORA SQUINZI VEDE

ROSSONERO –

Reggio Emilia. Il vero obiettivo sembra sia quello di comprarsi il Milan, di cui è tifoso da sempre, e costruirsi un nuovo stadio fuori Milano. Intanto Giorgio Squinzi, amministratore unico della Mapei e presidente di Confindustria, fa le prove generali con lo stadio Città del Tricolore di Reggio Emilia, ex Giglio, ora Mapei Stadium, dove già gioca il suo Sassuolo in serie A. Se l’è comprato all’asta giudiziaria sborsando 3 milioni 750 mila euro, beffando, per 100 mila euro, la cordata di Football Properties Srl del presidente della Reggiana calcio Alessandro Barilli, che aveva imbarcato il Banco Emiliano e lo stesso Comune di Reggio Emilia. Il 16 dicembre sono scaduti i tempi per il possibile rilancio degli sconfitti. Ma il rilancio non c’è stato.
Il Giglio fu il primo stadio di proprietà di un club. Lo fece costruire Franco Dal Cin nel 1994, quando era il patron della Reggiana guidata da Pippo Marchioro promossa in serie A. Il vecchio impianto cittadino, il Mirabello, non bastava più. Con una forma innovativa di finanziamento che coinvolse anche 1.026 tifosi, convinti a partecipare all’investimento in cambio di abbonamenti pluriennali, sorse quello nuovo. Aveva soluzioni all’avanguardia (tornelli, panchine riscaldate, moviola) ed era polifunzionale, con annessi centro commerciale, cinema, ristoranti, wellness. Un gioiellino che nel ‘95 ospitò una partita della Nazionale: Italia-Lituania, qualificazione agli Europei 1996, risultato 4-0, tripletta di Zola e gol di Del Piero. Ma in quella stessa stagione la Reggiana tornò in B. Carletto Ancelotti la riportò in A l’anno dopo, poi si aprì il baratro. La squadra andò di nuovo in B, poi in C1. La società accumulò decine di milioni di debiti, Dal Cin vendette a Ernesto Foglia, che nel 2005 fallì, si prese un paio di condanne per bancarotta e fuggì a Parigi.
Ora nel Mapei-Stadium di Squinzi continuerà a giocare anche la Reggiana, che è in Lega Pro. Ma gli ultras dell’una e dell’altra squadra protestano. I granata si sentono «espropriati». Nel loro mirino, oltre a Squinzi e a Barilli, ci sono il loro ex sindaco e ora ministro Graziano Delrio, reo di aver portato il Sassuolo a giocare all’ex Giglio, e Mauro Del Bue, l’ex delfino del socialista Claudio Martelli ora assessore allo sport a Reggio, che ha spinto il Comune nella cordata di Football Properties. Ma neppure i neroverdi sono contenti: loro lo stadio lo vorrebbero a Sassuolo.