Jacopo Giliberto, Il Sole 24 Ore 9/1/2014, 9 gennaio 2014
SU BUDELLI ECOLOGISTI DIVISI E FONDI A RISCHIO
Mareggiata virtuale attorno all’isola di Budelli, la spettacolare isola rosa fra Sardegna e Corsica. La mareggiata virtuale riguarda la vendita dell’isola, privata da sempre. Per nazionalizzare la meravigliosa isoletta si sono mossi in autunno le grandi personalità dell’ecologismo storico e la "vecchia guardia" del partito dei verdi, coordinati dall’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, i quali sono riusciti a strappare nella Legge di Stabilità la sommetta di 3 milioni affinché il Parco della Maddalena possa acquistare Budelli. L’operazione ha prodotto sconcerto fra molte associazioni ambientaliste.
I soldi destinati all’Ente parco per comprare l’isola-simbolo sono al ministero dell’Economia e finanze in un capitolo di bilancio che finanzia un diverso destinatario, l’Agenzia del demanio, che non ha alcun diritto di prelazione sull’isola. Probabilmente l’impiccio si risolverà per tempo.
L’isola di Budelli, 1,6 chilometri quadri di colori e profumi, è privata da prima dell’Unità d’Italia. È riserva ambientale totale. Vietato tutto: non si possono accostare nemmeno le barche a motore. I vari proprietari che si sono alternati nella speranza di investire non hanno potuto neanche alzare un muriccolo. L’ultimo proprietario, una società immobiliare, è fallito e l’isola è stata messa in vendita dal Tribunale di Tempio Pausania. Con un’offerta di 2,94 milioni, è stata aggiudicata al neozelandese Michael Harte, il quale s’è impegnato con il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, a rafforzare ancor più le rigorosissime tutele.
Pecoraro Scanio, che sul simbolo di Budelli sta acquistando nuova visibilità politica, aveva promosso molte iniziative. Una petizione ha raccolto circa 100mila firme, fra le quali quelle di Giulia Maria Mozzoni Crespi (presidente onoraria del Fai, Fondo per l’ambiente) e di Fulco Pratesi (presidente onorario del Wwf Italia). Di fronte alle autorevoli firme, i dirigenti delle due associazioni hanno congelato le perplessità sulla nazionalizzazione. Invece il presidente della Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ha sostenuto che è meglio usare quei soldi in difesa di ambienti a rischio come le zone della Sardegna devastate dal dissesto idrogeologico.
Il movimento d’opinione per nazionalizzare l’isola è riuscito a far inserire il finanziamento per l’acquisto nella Legge di Stabilità (comma 115) e l’Economia ha messo nel capitolo di spesa 7754 del bilancio.
Così l’Ente parco Arcipelago della Maddalena, secondo la legge sulle aree protette, l’altro giorno ha fatto valere il diritto di prelazione. Ha dato al Tribunale un anticipo e la vendita si completerà al saldo di oltre 2,5 milioni entro i primi di marzo. Altrimenti Budelli sarà di Harte. I vincoli e la tutela ambientale non cambieranno chiunque dei due vincerà.