Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  gennaio 09 Giovedì calendario

INTERVENTI

& REPLICHE – SERVIZIO PUBBLICO E TV LOCALI–

Servizio pubblico e tv locali Nel botta e risposta sull’informazione regionale della Rai, rispondendo a Milena Gabanelli (Corriere, 31 dicembre 2013), l’Usigrai chiede, fra l’altro, «una legge sui conflitti di interesse. Come quello che permette di essere in Commissione parlamentare di Vigilanza al proprietario di una tv privata locale che da imprenditore e da senatore chiede che la Concessione di Servizio pubblico venga affidata ad azienda come la sua». Usigrai, quindi, ci tira in ballo, seppure in modo generico. Quel parlamentare, infatti, è Maurizio Rossi, principale azionista di Primocanale. Il suo conflitto di interessi il senatore lo ha risolto così come gli permettono le norme di questo Paese e Usigrai ha certamente ragione quando invoca una legge più chiara e stringente. Ma sul resto c’è almeno da ragionare. Deve essere sfuggito, a Usigrai, che da tempo fior di analisti suggeriscono una riforma del Servizio pubblico informativo, mettendolo a gara in ogni regione e destinando alle aziende editoriali che vincono (anche in consorzio) una quota del canone oggi in esclusiva alla Rai. Nel caso della Liguria, dunque, Primocanale sarebbe solo un soggetto in competizione, non il destinatario finale e automatico di un simile cambiamento. Forse Usigrai non concepisce il concetto di competizione perché i suoi rappresentati non vivono le traversie di tutti gli altri giornalisti italiani, siano essi televisivi, di carta stampata o di siti d’informazione: licenziamenti, contratti di solidarietà, mobilità selvaggia, orari di lavoro stremanti. Di più. Usigrai ritiene che parlare di cambiamenti «in una fase cruciale del rinnovo del Contratto di Servizio e del dibattito sulla Concessione di Servizio pubblico del 2016 rischia di dare un grande aiuto ai detrattori della Rai». Chiediamo a Usigrai: affinché la Rai conservi privilegi e inefficienze, le altre migliaia di giornalisti italiani (e gli operatori, i tipografi, gli impiegati amministrativi e via elencando) devono restare carne da macello? Svolgere un Servizio pubblico locale di informazione non significa solo dare un microfono alla politica, obbligo al quale la Rai adempie con zelo, ma anche fornire informazioni, appunto di servizio, in particolare quando ci sono delle emergenze. Primocanale è reduce da ore e ore di diretta sul maltempo in Liguria. Dov’era la Rai anche se incassa il canone ed è titolare della Concessione di Servizio pubblico? Dal G8 del 2001, fra i liguri si è così modificato il concetto su chi svolge davvero questa funzione che il giorno di Natale molti si sono lamentati perché Primocanale — in nome dei risparmi necessari a stare in piedi — non era in diretta nonostante le piogge battenti (il sito era invece aggiornato). Lo stesso impegno che profondono, tanto per citare altri esempi, Telenorba in Puglia, Videolina in Sardegna o le televisioni del Veneto e dell’Emilia, tutte vicine alle loro popolazioni durante le gravi emergenze. La riforma del sistema informativo è già avvenuta nel comune sentire dei cittadini. Ora la politica ne tenga il passo.
Mario Paternostro
Presidente Ptv Primocanale
Luigi Leone
Direttore responsabile Primocanale