Massimo Tosti, ItaliaOggi 8/1/2014, 8 gennaio 2014
LA PROVA DEL FLOP
Come ogni anno (purtroppo) la sera del 6 gennaio (Rai Uno, ore 21,20) è riservata alla finale della trasmissione abbinata alla Lotteria di Capodanno. Antonella Clerici ha presentato la sua Prova del cuoco in edizione extra-large: tre ore demenziali di diretta nelle quali il regista, gli autori, i concorrenti e gli ospiti avrebbero meritato un arresto collettivo per schiamazzi notturni, stato di ebbrezza e atti osceni in luogo pubblico.
Dalle prove culinarie in studio è uscito vincitore Flavio Insinna che ha sconfitto gli altri concorrenti (in ordine di classifica: Pupo, Amadeus, Rita Dalla Chiesa, Iva Zanicchi e Paola Barale) perché gridava più di loro. Affidarsi al televoto in una prova gastronomica nella quale nessuno assaggiava i piatti preparati in studio è, di per sé, una follia. Un concorrente poteva tranquillamente mettere lo zucchero al posto del sale negli spaghetti senza alcuna prova del reato commesso. In certi momenti parlavano tutti insieme (peggio che nei talk politici) mentre Antonella sgambettava felice (o, forse, ubriaca). L’unico risultato coerente (tanto per metterci sul piano degli autori) è che il biglietto della lotteria che si è aggiudicato il primo premio di 5 milioni di euro è stato venduto a Lecco, una città che nel nome mostra un palese apprezzamento per la cucina. Quest’anno la vendita dei biglietti è salita del 10% rispetto alla scorsa edizione, ma questo è soltanto dovuto alla crisi economica, che spinge i contribuenti a sperare nella fortuna per sfangarla. Il re dei cuochi Daniele Scabin (che ha evitato accuratamente di assaggiare le pietanze) si è esibito in un numero degno del mago Casanova: come si può distruggere un’onorata carriera in pochi minuti. Amadeus e Pupo si sono esibiti in un brano di un’operetta: con il minimo sforzo, hanno firmato il momento peggiore di una serata indimenticabile, in grado di fornire materiale in eccesso per i Nuovi mostri di Striscia la notizia e per Blob. Antonio Ricci ed Enrico Ghezzi ringraziano.