Francesca Filippi, Il Messaggero 8/1/2014, 8 gennaio 2014
SCARPE DELLE MIE BRAME
LE CALZATURE
La salute passa anche per lo shopping delle scarpe. Sbagliare modello può rivelarsi una scelta infelice per il benessere di piedi, gambe, schiena e cervicale. Mocassini e décolleté? Modello stringato per lui? Meglio se acquistati nel tardo pomeriggio. Un consiglio che vale per donne e uomini, in particolare anziani, cardiopatici, persone con problemi di circolazione e insufficienze veno-linfatiche. Verso sera, sostengono gli esperti, i liquidi organici tendono ad accumularsi in basso e i piedi risultano fisiologicamente più gonfi. È il momento giusto per comprare nuovi stivali o ballerine: se calzeranno bene a fine giornata, non si correrà il rischio di trovarseli stretti e si terranno lontane anche le vesciche. Sperare nei cedimenti della pelle o del tessuto, è un altro errore da non commettere. Meglio acquistare, approfittando dei saldi, un paio di scarpe che si sentono fin da subito confortevoli, magari optando per una misura più grande. Sfidando gli scrupoli estetici.
SUOLA SPESSA
Walter Santilli, professore ordinario di Fisiatria presso l’università La Sapienza di Roma ha stilato un decalogo da seguire prima di entrare in un negozio di scarpe. «Per prima cosa la suola, deve essere spessa, alta e di gomma per isolare il piede da pioggia, freddo, umidità, e morbida per consentire all’arto di muoversi in maniera elastica. La tomaia, cioè il rivestimento, sempre in pelle e ben foderata». Anche le pareti laterali hanno la loro importanza. «Non esageratamente morbide perché il piede va sostenuto. Ovviamente mai acquistare calzature con correzioni (ad esempio per il piede piatto) e plantari consigliati dai rivenditori ma solo dietro indicazione medica e dopo un’accurata visita specialistica».
Bandite le calzature che stringono troppo il collo del piede o con la punta stretta perché facilitano la formazione di alluce valgo e dita a martello (si curvano le falangi). L’ideale è la scarpa con punta tonda, che si adatta a ogni tipo di piede. Niente tacchi 12 se si hanno problemi sotto l’avampiede (metatarsalgia). Il tacco consigliato per una calzatura femminile è di 3-5 centimetri, di uno-due per le scarpe da uomo, dice Santilli. Che aggiunge: «Guai a cambiare improvvisamente abitudini nell’uso del tacco. Passare repentinamente dai dodici cm alla ballerina significa andare incontro a dolori del tendine di Achille. Meglio farlo con gradualità. Indossare scarpe da ginnastica continuamente, se non si fa sport, invece fa male. Soprattutto in inverno perché proteggono meno dalle intemperie».
L’ALLUCE VALGO
Per la deambulazione la scarpa è tutto. Lo conferma Andrea Ferretti, professore ordinario di Ortopedia e primario al Sant’Andrea di Roma: «Per camminare bene occorre evitare che il piede assuma atteggiamenti scorretti che a lungo andare diventano deformità non più correggibili se non chirurgicamente. Le dita a martello o l’alluce valgo, in parte ereditate, sono esaltate da calzature sbagliate, come i tacchi alti e le scarpe a punta stretta». Le donne sono avvertite: zeppa e tacco a spillo slanciano le gambe, ma guai se indossati ogni giorno per molte ore. «Condizionando il movimento del bacino - sottolinea Diana Barbara Piazzini, docente di Medicina Fisica e Riabilitazione del Policlinico Gemelli di Roma – possono accentuare la lordosi, l’inarcatura della schiena diffusa tra le donne. Inoltre, con il tempo provocano adattamenti posturali scorretti di gambe, ginocchia, anche, bacino e colonna cervicale».
«Meglio se la scarpa con il tacco ha davanti un po’ di rialzo - aggiunge - Inoltre, evitare di indossare sempre le stesse scarpe. Per chi ha i piedi piatti niente stivali con la pelliccia e senza tacco, di moda tra i giovani. Chi ama le ballerine è bene che faccia un po’ di sport, molto indicato è il Pilates. Ginnastica e una doccia scozzese ogni sera per i nostri piedi sono un toccasana».