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 2014  gennaio 08 Mercoledì calendario

ELKANN PORTA AL «CORRIERE» LA PUBBLICITÀ DELLA «STAMPA»


Il 20 dicembre John Elkann, nel tradizionale scambio di auguri natali­zi, ha assicurato ai giornalisti de La Stampa che non ci sarà alcuna fusio­ne con il Corriere . Le rispettive socie­tà editoriali, a dispetto di chi scom­metteva su una integrazione piena, restano quindi al momento distinte. La strada della «collaborazione» tra le due testate dell’orbita Fiat - il Lin­gotto è da sempre azionista unico del­la Stampa e, dopo l’ultimo aumento di capitale, è diventato anche il pri­mo socio del Corriere con il 20,5%- ap­pare però segnata: la Stampa dal pri­mo febbraio affiderà infatti ai «cugi­ni » di Rcs il compito di raccogliere la sua pubblicità nazionale, sia per il giornale in edicola sia per il sito web. E nei corridoi del quotidiano di via Lu­garo non ci si stupirebbe se emerges­sero rapidamente anche altre «siner­gie » con il Corriere, per esempio sul fronte dei centri stampa, della carta o della stessa diffusione.
La prima a rendersene conto è la Borsa dove il titolo Rcs,sulla scia del­l’annuncio dell’accordo, ha chiuso in progresso del 7,9% a 1,44 euro, trai­nando l’intero settore dei media.
Dopo l’aggressiva ristrutturazione dei Periodici e le polemiche che han­no­accompagnato la vendita della se­de, gli occhi degli analisti restano puntati sull’effettiva sostenibilità del piano industriale approntato dall’ad Pietro Scott Jovane, a partire dal desti­no­della seconda tranche della ricapi­talizzazione (200 milioni), per cui il cda ha già in tasca la delega a procede­re dell’assemblea dei soci.
Quanto invece alla Stampa non era facile ammortizzare in bilancio i 14 milioni di rosso che Publikompass ha portato in dote nel 2012. Ora la con­cessionaria, peraltro da tempo in cu­ra dimagrante, si occuperà invece delle sole inserzioni «locali», che per La Stampa significa seguire Piemon­te, Liguria e Valle d’Aosta,il core busi­ness del quotidiano. Da quanto trape­la il riassetto è accompagnato da 87 esuberi tra i venditori, attivi soprattut­to nel centro- sud. Inizialmente sareb­be stata invitata al tavolo anche Re­pubblica ma poi, come era facile pre­vedere, ha prevalso l’asse con la Rcs di Jovane, che ha trovato in Jaki il suo difensore anche durante la battaglia sferrata da Diego Della Valle per il controllo del Corriere.
Via Solferino continua comunque a concentrare nelle mani della con­cessionaria guidata da Raimondo Za­naboni il business pubblicitario na­zionale, dopo i contratti con il grup­po Monrif (Qn, Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione) e alcuni giorna­li del sud Italia. Un network che vale 1 ,35 milioni di copie.