Gaia Scacciavillani, Il Fatto Quotidiano 8/1/2014, 8 gennaio 2014
GIGI BUFFON L’INVESTIMENTO IN ZUCCHI BRUCIA QUATTRO ANNI DI STIPENDI JUVENTUS
“Buffon è un trader mancato, ha una passione vera per la Borsa e ne capisce anche parecchio”. Lo diceva nel 2010 l’avvocato Corini per fugare i dubbi sull’investimento del suo cliente nella biancheria Zucchi avvenuto nel 2009, quando il gruppo navigava già in pessime acque, per di più senza ufficializzare il superamento delle soglie rilevanti nel capitale, meritandosi il cartellino giallo della Consob. “È un calciatore atipico, pronto a spendere le notti sui report degli analisti”, garantiva a Radiocor Corini davanti ai sospetti sull’operazione che qualcuno era arrivato ad attribuire a suggeritori occulti. Macché, tutta farina del sacco di Gigi fiducioso nel rilancio del gruppo al punto da ipotizzare di fare dell’azienda il suo buen re-tiro dopo il calcio: “La Zucchi, alla quale mi sono avvicinato per un puro investimento finanziario, è per me diventata qualcosa di più”.
A oggi però Zucchi somiglia piuttosto a un buco nero. L’avventura è già costata quasi 23 milioni, più o meno l’equivalente degli ultimi quattro ingaggi della Juve. Gli ultimi 18 li ha versati a fine 2013, sottoscrivendo buona parte della ricapitalizzazione (la seconda del biennio) che la società ha varato per onorare gli impegni presi in tribunale con le banche. Zucchi conta di rivedere l’utile quest’anno, ma per il momento il bilancio dall’arrivo di Buffon in squadra – oggi ha la maggioranza assoluta – è di un fatturato in lieve discesa, un debito ancora superiore a 100 milioni e un patrimonio di circa 40 milioni che si è polverizzato andando in negativo per oltre 15 milioni poco prima della ricapitalizzazione. Ai prezzi attuali, con 23 milioni, il fedelissimo della Juventus potrebbe comprarsi più dell’80 per cento della società in cui era entrato accanto agli Zucchi seguito da Riccardo Grande Stevens, il figlio dell’avvocato di Gianni Agnelli. “Non sono Warren Buffett – diceva il calciatore nel 2011 – ma dopo tanti anni di investimenti in campo azionario non dico che guadagno e basta, ma quando perdo credo di sapere il perché”. Meno male che c’è il calcio, verrebbe da dire, non fosse che la sua Carrarese, squadra di Lega Pro di cui il portiere è azionista unico, nel 2013 era in rosso per quasi 1 milione.