Mara Monti, Il Sole 24 Ore 8/1/2014, 8 gennaio 2014
MAXI-DOMANDA PER I BOND ITALIANI È CORSA DEGLI INVESTITORI ESTERI
MILANO La corsa ai bond italiani è iniziata. Protagonisti indiscussi della prima seduta dell’anno sono stati gli emittenti corporate che hanno dato il via alle danze guidati soprattutto dall’andamento dello spread che ieri ha chiuso sotto 200 punti base. Tornata la fiducia tra i Piigs come dimostrano non solo i dati dell’Italia, ma anche di Portogallo e Irlanda, gli investitori soprattutto esteri si trovano ad operare in un mercato con un’abbondante liquidità da collocare.
La parte del leone l’hanno fatta gli emittenti finanziari, da Assicurazioni Generali, a UniCredit fino a Intesa Sanpaolo con un bond in dollari. Atteso il Banco Popolare che da oggi avvia un road show internazionale per l’emissione di un titolo. Anche Enel ha annunciato un bond ibrido in euro e sterline da collocare nei prossimi giorni: per ora si sa solo che la scadenza sarà al 2076, ma richiamabile dopo 20 anni.
A sbancare ieri è stata Generali, un emittente poco frequente sull’euromercato, che in meno di due ore ha collocato un bond a tasso fisso da 1,25 miliardi di euro a 6 anni raccogliendo una domanda pari a 9,4 miliardi di euro ovvero 7,5 volte l’ammontare collocato. Una domanda proveniente da 500 investitori e con il titolo finito per il 90% nei portafogli degli investitori esteri a conferma del credito di cui gode il gruppo sui mercati internazionali. Circa il 37% dell’emissione è finito in Gran Bretagna, il 18% in Francia e il 15% in Germania. L’Italia, invece, si è fermata al 10 per cento. C’è un dato che descrive come sia cambiato la percezione del rischio in un solo anno: l’ultima emissione di Generali risale al dicembre 2012, in un clima ancora di incertezza al punto che il bond venne collocato con un rendimento del 7,75%, mentre ieri si è fermato al 2,87 per cento. Con una strategia che punta alla riduzione del debito, Generali ha già fatto sapere che almeno 750 milioni di euro di debito in scadenza saranno ripagati nel 2014 sul totale di 2,250 miliardi in scadenza quest’anno.
Da Generali a UniCredit: l’istituto di credito ha colto la giornata favorevole per collocare il suo primo bond dell’anno da 1,25 miliardi di euro, scadenza 7 anni, con una richiesta che ha toccato 3 miliardi di euro. Forte anche in questo caso la presenza degli investitori esteri e in particolare dei fondi a cui è andato il 77% del bond. La cedola in questo caso è stata fissata a 3,25% e il rendimento a 170 punti base superiore al tasso swap: se confrontato con il BTp di pari scadenza, il differenziale scende a 30 centesimi. Tra gli altri colossi del credito, Intesa Sanpaolo ha annunciato il lancio di un bond senior in dollari suddiviso in due parti, una a scadenza triennale, nel settembre 2017, e una a scadenza decennale, scadenza dicembre 2024.
Uscendo dal comparto finanziario, la sorpresa è venuta dal bond ibrido in euro e sterline di Enel con un’emissione attesa tra gli 1,5 e i 2 miliardi di euro: lo scorso anno il gruppo aveva collocato tre bond ibridi oltre all’euro e alla sterline anche in dollari.
La corsa degli emittenti non si limita all’Italia: Bnp Paribas, Svenska Handelsbanken, Abbey National Treasury Services e Loydds Banking Group potrebbero gli altri nomi pronti ad attivarsi per sfruttare il calo dei rendimenti: quello medio dei bond finanziari in euro è sceso a 2,09%, il livello più basso dell’ultimo mese.