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 2014  gennaio 08 Mercoledì calendario

PRIMO PASSO: SFATIAMO LE TRE MENZOGNE CONTRO

I TEST SUGLI ANIMALI –

L’aprile scorso ero a Washington per la riunione della National Academy of Science. All’inaugurazione è intervenuto, inaspettatamente, il presidente Obama. Il suo discorso è stato molto sincero. Per quanto riguarda i fondi per la ricerca ha detto (cito a memoria): «Mi è spesso difficile convincere i senatori ed i membri della Camera dei Rappresentanti, specie quelli eletti da poco, a stanziare fondi per la ricerca. Conoscono molti argomenti, ma, in genere, sanno poco o nulla della scienza. E’ compito vostro avvicinarli e spiegare loro i vantaggi della ricerca scientifica».

Il pressante invito di Obama agli scienziati americani è stato fatto suo in Italia da Elena Cattaneo. Compito gravoso, perché all’ignoranza in molti parlamentari italiani si unisce un forte pregiudizio antiscientifico. Comunque, con entusiasmo e coraggio, insieme con la Commissione Igiene e Sanità del Senato e alla lungimirante presidente Emilia De Biasi, che ha sostenuto l’iniziativa, la neo-senatrice ha organizzato, presso il Senato, una giornata (il 14 gennaio) dedicata al tema «Sperimentazione animale e diritto alla conoscenza e alla salute». Non si poteva trovare titolo migliore.
I cittadini italiani, e ancora più i loro rappresentanti, devono essere informati su quanto sia non solo necessaria, ma indispensabile, la sperimentazione animale per la loro salute e per il loro benessere. Per anni le organizzazioni animaliste hanno bombardato l’opinione pubblica con messaggi basati su Tre Menzogne: a) la sperimentazione animale non serve e non è servita a niente, b) gli animali con cui i ricercatori lavorano sono «vivisezionati» e quindi soffrono terribilmente, c) nella ricerca biomedica si può sostituire la sperimentazione animale con metodi alternativi.
Una risposta oggettiva alla prima menzogna si trova nella tabella pubblicata qui accanto. Devo aggiungere che la tabella contiene solo la punta dell’iceberg delle conquiste delle ricerche utilizzanti la sperimentazione animale. Non vi sono elencati altri dati estremamente importanti: quelli delle scoperte della ricerca di base, quelle che permettono di conoscere i meccanismi che regolano la nostra vita e che rappresentano l’humus da cui derivano, poi, le scoperte che hanno rilevanza clinica.
La risposta alla seconda menzogna è data da questo testo di Rita Levi Montalcini. Nella sua prefazione alla traduzione italiana del Libro Bianco «Uso degli animali nella ricerca scientifica» dell’American Medical Association scriveva: «Il 94% degli animali sottoposti a sperimentazione non sono esposti a sofferenza o questa è ridotta al minimo in termini di durata in base a farmaci che leniscono il dolore. Rimane circa il 6% sottoposto a trattamenti che provocano dolore perché lo scopo degli esperimenti è di produrre farmaci che leniscono la sofferenza. Ogni procedimento che la mitigasse ne vanificherebbe lo scopo». Questi dati sono dati statistici ufficiali.
La terza menzogna è così stupida che è quasi divertente. E’ noto a tutti i ricercatori che l’uso di metodi statistici e di modelli arricchisce la ricerca sugli animali. Non c’è niente di alternativo. Personalmente ho collaborato per anni con Michael Arbib, matematico allievo di Norbert Wiener e tra i maggiori «modellisti» del sistema nervoso. Michael non ha mai inventato dati, ma ansiosamente chiedeva i nostri, tratti da veri esperimenti, per aiutarci a capire il sistema motorio.
La terza menzogna è però così divertente che vale la pena di riportare integralmente il testo pubblicato recentemente dalla senatrice Silvana Amati sull’«Unità»: «Quando parliamo di metodi alternativi, parliamo di metodi estremamente avanzati: microcircuiti cellulari, organi bioartificiali, studi epidemiologici». Sarebbe bello che la senatrice venisse il 14 gennaio in Senato e spiegasse che cosa intende con queste sue parole misteriche. E soprattutto che ci spiegasse perché l’epidemiologia è un metodo nuovo (!) e alternativo (?) alla sperimentazione animale.
A parte queste amenità, purtroppo tanto nocive, è importante che l’iniziativa della senatrice Cattaneo e della Commissione Igiene e Sanità del Senato non resti isolata. Ci sono per fortuna movimenti ed associazioni in Italia che crescono e tendono a fare fronte all’oscurantismo animalista. Una citazione particolare meritano l’Associazione Coscioni ed i coraggiosi membri della Pro-Test Italia. Mi piace concludere ricordando che recentemente Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) ha pubblicato un documento in cui dichiara che occorre sfatare due miti: a) che esistano ricerche di tipo alternativo alla ricerca animale e b) che buona parte degli esperimenti portati avanti oggi sono inutilmente crudeli, i loro risultati poco significativi o addirittura pericolosi per l’uomo. Speriamo che altri partiti seguano questo esempio: sfatare le Tre Menzogne.
1 - continua