Gianfranco Ferroni, ItaliaOggi 7/1/2014, 7 gennaio 2014
CHI DIRIGE L’UFFICIO STAMPA DEL PARTITO DEMOCRATICO?
Matteo Renzi ha scelto l’uomo giusto per il ruolo di capo ufficio stampa del Partito democratico: Filippo Sensi è un ex ragazzo con i nervi saldi, anzi ben coperti. Ha lavorato con Francesco Rutelli, uno che meritava il soprannome di Cicciobello; e Sensi, invece, era Cicciottello.
Origini rutelliane - Di sana e robusta costituzione, Sensi fa parte di quel gruppo rutelliano che nel Pd ha trovato un felice presente e un sereno futuro. Vogliamo parlare di Paolo Gentiloni, di Michele Anzaldi, di Lorenza Bonaccorsi? E se il sindaco di Roma Ignazio Marino oggi si professa renziano (magari per non perdere troppo velocemente il posto di primo cittadino della capitale), tra i suoi assessori c’è un uomo che è stato sempre un fedelissimo di Rutelli, Guido Improta. Ormai i rutelliani ricoprono la stessa parte dei lombardiani nel vecchio Psi: quelli intelligenti che spingevano la carretta anche per gli altri. Sensi è uno di questi. E viaggia pure in motorino per Roma: non ha paura di perdere il controllo del mezzo, grazie al suo baricentro.
Non solo blogger - Sensi viene semplicemente definito «blogger», ma è ingiusto costringerlo a questa definizione. È molto di più. Con «nomfup» ha fatto sfracelli (nel quotidiano Europa la sua vicedirezione non è stata certo invisibile).
Come ha scritto Puccio d’Aniello, su Italia Oggi, Sensi ha svelato alcuni curiosi scandali internazionali: tre anni fa postò un video in cui, durante una visita del presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa a Londra nel 2010, il ministro della Difesa britannico Liam Fox appariva chiaramente accompagnato da Adam Werritty, il suo amico del cuore «spacciato» per consigliere ufficiale, tanto da stringere calorosamente la mano all’ospite straniero.
Lo scoop americano - Sensi aveva anche denunciato una pubblicità subliminale in un video confezionato dai repubblicani contro Obama: «Era stato fatto dal gruppo American Crossroads vicino all’ex stratega di Bush, Karl Rove. Per una frazione di secondo la parola taxes compariva sulla faccia del presidente. Questo tipo di pubblicità è vietata in America. Così la notizia, ripresa da Politico, è diventata un piccolo caso scoperto dal nostro sito», ha ricordato d’Aniello su Italia Oggi.
I quarantenni - La vivacità intellettuale di Sensi trova un prezioso contraltare nella tranquilla vita domestica: tre figli (ma la tv la guarda), la moglie definita sempre «bellissima» (avendo ragione), il culto dell’amicizia. Insomma, un quarantenne che sembra uscito dagli anni Cinquanta del secolo scorso. Rutelli perse la trebisonda quando nella sua mente entrò il nome di Gad Lerner come ideale portavoce per una carriera politica nazionale: Sensi era molto meglio. Renzi, che non è un bischero, lo ha capito. Anche da queste scelte si vede la capacità di un politico.
A proposito, Sensi conosce benissimo Marcello Fiori, un altro che ha vissuto a lungo nei dintorni di Rutelli: per il sindaco di Firenze anche questo piccolo particolare sarà molto utile.