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 2014  gennaio 07 Martedì calendario

IL BITCOIN ESCE DAL RECINTO VIRTUALE


Il segreto degli hacker non è più un segreto. Il Bitcoin, che neppure una settimana fa Paul Krugman bollava come «intrattenimento», torna a volare oltre quota 1000 dollari dopo che Zynga, il colosso dei videogiochi su Facebook guidato dall’ex direttore di Microsoft Don Mattrick, ha annunciato che inizierà ad accettare la moneta virtuale per i pagamenti.
Una svolta, benedetta da Wall Street (il titolo è balzato subito dopo la comunicazione ufficiale) che porterà il Bitcoin fuori dal circuito degli iniziati e, per il momento, regala nuovo slancio alla «cybermoneta», in grado di toccare i 1238 dollari a dicembre per poi ripiegare a 640 dopo che il maggiore mercato online della valuta in Cina ha smesso di accettare depositi.
Nonostante l’allarme dell’ex presidente della Federal Reserve Alan Greenspan, che parla di rischio bolla, la corsa della moneta virtuale si scalda anche sui mercati. Da un mese Bank of America Merrill Linch ha iniziato a trattare la valuta indicandola come «serio concorrente ai canali tradizionali di trasferimento di denaro». Soprattutto per quanto riguarda l’e-shopping, anche se le oscillazioni spaventano e i giganti del settore, eBay in testa, sono già al lavoro su una moneta alternativa.
Per capirne le potenzialità dei Bitcoin bisogna scartare, non fermarsi al concetto della banconota per «smanettoni». «La vera novità è il sistema di pagamento, che sfrutta tecnologie disponibili da tempo ma le utilizza in un modo innovativo», ragiona Gabriele De Palma, autore del saggio “Affare Bitcoin. Pagare col p2p e senza banche centrali”.
Oggi, spiega, in Bitcoin si possono acquistare panini (della catena Subway) e connessioni internet, pagare case, interventi di chirurgia plastica, si può ordinare una pizza, prenotare un volo aereo, avere una consulenza legale. Addirittura prenotare una vacanza in un agriturismo piemontese a San Marzano Oliveto. Fra i big che hanno scommesso sulla moneta ci sono anche Victoria Secret Stores e Overstock.com.
Il cripto-contante può essere trasferito attraverso il web a chiunque disponga di un «indirizzo ad hoc», salvato su un pc sotto forma di «portafoglio» o tenuto presso parti terze, che svolgono funzioni simili ad una banca.
Il trading avviene su una serie di piattaforme web tra cui Mt.Gox basata in Giappone, Bitstamp con sede a Londra e la bulgara BTC-E che a differenza delle altre non richiede documenti per depositare o prelevare. Prima della svolta di Zynga il Bitcoin è stato soprattutto un rifugio. «I dati disponibili confermano che la maggior parte di cripto-moneta estratta tende alla stasi - prosegue De Palma -. Ne circola solo circa il 22 per cento del totale, il resto è custodito sotto il materasso, digitale si intende».
La cosa non piace troppo agli istituti centrali. L’Eba ha studiato per tre mesi il fenomeno e sta valutando la possibilità di regolarlo. «Attualmente - dicono dall’Autorità bancaria europea- non esiste nessuna protezione specifica per salvaguardare i consumatori da perdite finanziarie nel caso in cui una piattaforma che scambia o detiene valute virtuali fallisca o chiuda».
Oltre ai paletti dei legislatori sul futuro della moneta pesa il costo di realizzazione, il cosiddetto «mining». Non solo perché, per evitare intrusioni, bisogna realizzare algoritmi sempre più potenti. A gravare sono anche i costi dell’energia elettrica che alimenta le macchine che estraggono i Bitcoin. «Potrebbe accedere che presto o tardi le risorse impiegate non varranno la fatica, e che cioè il valore di un Bitcoin diventi inferiore ai costi necessari per estrarlo» dice De Palma. Il sogno di una Zecca senza spese, gestita con un pc portatile e una connessione Wi-fi, per ora è destinato a rimanere in un cassetto.