Maurizio Molinari, La Stampa 7/1/2014, 7 gennaio 2014
HILLARY FORMA LA SQUADRA PER L’ASSALTO ALLA CASA BIANCA
Veterani del 2008, personaggi-chiave dell’amministrazione Obama, nuove tecnologie in abbondanza, un grande produttore di Hollywood per lanciare la raccolta fondi e due Super Pac per realizzarla puntando a nuovi record: è la «campagna ombra» che Hillary Clinton sta organizzando in vista della possibile candidatura nel 2016, circondata però dall’estrema prudenza dei collaboratori più stretti e ascoltati, a cominciare dalla figlia Chelsea.
Nel 2014 Hillary sceglierà se correre o meno per la Casa Bianca fra due anni. È stata lei stessa a preannunciarlo a Barbara Walters in un’intervista alla tv Abc, precisando che scioglierà i dubbi «nell’ultima parte dell’anno» ovvero dopo le elezioni di Midterm per il rinnovo del Congresso di Washington. Ciò significa che da qui ad allora Hillary metterà assieme una «Shadow Campaign» al fine di essere pronta a qualsiasi eventualità. Per avere idea di cosa sia una «campagna ombra» basta ricordare che anche Michael Bloomberg nel 2008 ne preparò una da indipendente - arrivando perfino a confezionare il sito web con la relativa task force - per poi ripensarci all’ultimo, davanti al successo di popolarità di Barack Obama. Per Hillary la prima tappa di questo percorso è avvenuta all’inizio dell’estate - rivela «The Politico» - quando nella casa di Washington dove risiede, non lontano dall’ambasciata italiana, ha riunito tre top manager del «Dewey Square Group» - Michael Whouley, Charlie Baker e Jill Alper - per ascoltare i consigli su come impostare la sfida e, di conseguenza, quanti fondi dover raccogliere. Il capitolo soldi è un indizio concreto delle convergenze con Obama perché Hillary al momento ha due Super Pac, i comitati per il finanziamento: «Ready for Hillary», che può contare sull’affitto della mailing list della campagna 2008 e cercherà di ripetere l’exploit di Obama sul fronte delle microdonazioni, e «Priorities Usa», che nel 2012 ha lavorato per Barack aiutandolo a raggiungere il record di assegni a molti zeri. Le altre tracce che portano alla Casa Bianca sono Jim Messina, il manager della campagna per la rielezione di Obama entrato nel Team Hillary, e Jeffrey Katzenberg, il ceo di DreamWorks Animation, che è stato fra i maggiori finanziatori di Barack - versando 2 milioni di dollari - ed ora promette di diventare il «catalizzatore dell’attenzione dei democratici nei confronti di Hillary». Poiché Messina si è rivelato un formidabile regista del ricorso alle nuove tecnologie per mobilitare gli elettori, Katzenberg rappresenta la cassaforte di Hollywood e «Priorities Usa» è stata l’arma che ha travolto Mitt Romney, è possibile dedurre che una parte importante della macchina obamiana sia già nel campo di Hillary sebbene resti da sciogliere il nodo di Joe Biden: l’attuale vicepresidente che continua a recarsi in Iowa per far capire di volersi candidare.
L’altra componente del Team Hillary è quella dei veterani del 2008: l’inseparabile Huma Amedin, il portavoce Phillip Raines, la fedelissima Minyon Moore organizzatrice dell’incontro con il Dewey Square Group e Burns Strider a cui l’ex First Lady ha affidato «Correct the Record», ovvero il gruppo che risponderà agli attacchi repubblicani. In bilico invece resta il nome di Marc Penn: il super-consigliere accusato dei maggiori errori nel 2008 ma rimasto vicino a Bill e Hillary. Il peso massimo di questa «Clintonland» è John Podesta, ex capo di gabinetto di Bill oggi consigliere di Obama, ma a giudicare da quanto lasciano intendere i fedelissimi a pesare di più su Hillary nella decisione di candidarsi sarà la figlia Chelsea, 33 anni, che nell’ultimo anno è diventata il nuovo volto della Fondazione «Global Initiative». E Chelsea, assieme ad altri veterani del 2008, è la più prudente in questa fase, come conferma lei stessa a Bloomberg News: «Voglio che mia madre sfrutti quest’anno per riposarsi e riflettere». Nell’evidente timore che una seconda eventuale sconfitta nelle urne diventerebbe per Hillary la conclusione terribile di una carriera di primo piano.