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 2014  gennaio 09 Giovedì calendario

BELLI «Gli arbitri ci giudicano male perché siamo belli, giovani e affascinanti. Non vogliamo pregiudizi estetici» (Mauricio Pochettino, tecnico del Southampton)

BELLI «Gli arbitri ci giudicano male perché siamo belli, giovani e affascinanti. Non vogliamo pregiudizi estetici» (Mauricio Pochettino, tecnico del Southampton). TESTA «Rimango al Milan perché devo arrivare al Mondiale pronto e tranquillo. Fanny mi fa star bene, anche se è una ragazza tosta e impegnativa. Ma quando sono con lei, mi sento sereno e stacco la testa» (Mario Balotelli). CASA/1 «Sono andato via in estate ma ho sempre detto che Catania rimane la mia seconda casa. Ringrazio chi mi ha riportato qui, il pubblico per l’accoglienza e i miei compagni. Tra me e Catania c’è un amore molto forte ed ho deciso che quando smetterò di giocare vivrò qui» (Francesco Lodi). CASA/2 «Questa è una nuova sfida, e tutto è nato in maniera così veloce... Partiamo da zero, ma il progetto è importante, innovativo. Sarò di nuovo sulla strada, starò molto via da casa. Ovviamente ne ho parlato con la mia famiglia e mia moglie è d’accordo» (Paolo Bettini, nuovo ct del team di Alonso). RISTRUTTURAZIONE «L’impressione è che tutta la Serie A sia in ristrutturazione. Mazzarri ha cambiato squadra e poi sono arrivati allenatori nuovi. Dobbiamo dar loro il tempo per crescere. In questo momento la Juve sembra padrona assoluta, anche perché ha uno stadio di proprietà. Non sottovalutate questo aspetto» (Luciano Spalletti). GLOBALE «Non c’è niente al mondo che sia globale come il calcio. È un prodotto unico, fa ridere, piangere, emozionare, muove soldi. Non esiste niente di simile al calcio» (lo storico inglese John Foot). VOCAZIONE «Perché ho scelto lo stile farfalla? Più che altro è stato lui a scegliere me. Mi sono accorto nuotando che mi trovavo a mio agio con questo stile, una vocazione innata» (Matteo Rivolta). SUPERSTIZIONE «La croce, la medaglietta, la manina non sono portati come bigiotteria o per superstizione. Sono oggetti di testimonianza. Dicono come si colloca, nell’universo, quello che sto facendo. Anche se sto solo inseguendo un pallone su un prato» (le superstizioni dei calciatori secondo lo psicologo dello sport Bruno De Michelis, Human performance director del Chelsea). SFORTUNA «Che sfortuna, ai miei tempi non c’era la pillola e la mamma dei campioni era sempre incinta» (il velocista degli anni ’60 e ’70 Dino Zandegù).