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 2014  gennaio 06 Lunedì calendario

“NINOTCHKA” E FINALMENTE LA DIVINA RISE


Fra cinepanettoni e blockbuster, la Befana porta con sé anche un gioiello del grande cinema che fu: Ninotchka di Ernst Lubitsch sbarca oggi in 70 sale italiane nell’edizione restaurata e distribuita dalla Cineteca di Bologna. Girato nel 1939, è l’ultimo successo di Greta Garbo (la star concluderà la sua carriera due anni più tardi con un flop, Non tradirmi con me, di George Cukor), ma è anche il film in cui, per la prima volta, la Divina inaspettatamente ride. E’ una commedia di scintillante eleganza, ambientata fra i grandi alberghi parigini dove i piaceri della ville lumière hanno la meglio prima su tre agenti sovietici e poi sull’inflessibile commissario Nina Yasciucova – interpretata dalla Garbo -, che cede a sua volta alle lusinghe occidentali pronunciando la battuta: «Compagni, compagni! La rivoluzione è in marcia, le bombe cadranno, la civiltà occidentale crollerà a pezzi. Ma per favore, non adesso…». Fra i tre sceneggiatori della pellicola, un altro maestro: Billy Wilder. Ninotchka rappresenta il giro di boa della rassegna Il cinema ritrovato. Al cinema, ideata dalla Cineteca di Bologna con l’obiettivo di portare al pubblico delle sale i capolavori del passato restaurati normalmente proposti d’estate in piazza Maggiore. Partito quasi in sordina lo scorso autunno con Dial M for murder (Delitto perfetto) di Hitchcock, in 3D come da versione originale, il progetto ha prima interessato una 30ina di cinema in tutta Italia, per poi raddoppiare a 70 sale già dal secondo film in programma, Il Gattopardo di Visconti. Segno chiaro che il cinema di qualità è capace di farsi rispettare anche in tempi di magra come questi, e scommessa vinta per il direttore della Cineteca, Gianluca Farinelli, che fin dall’inizio non si era nascosto le difficoltà: «E’ un’operazione da kamikaze, ma doverosa». Poi sono arrivati Les enfants du paradis, che è andato meglio di quanto ci si aspettasse, e Risate di gioia di Monicelli, con Totò e la Magnani, che invece ha sofferto la concorrenza dei grandi film di Natale. Da oggi è la Divina giocarsela con gli ultimi scampoli delle feste, dopodiché, a febbraio, sarà la volta de La febbre dell’oro di Chaplin in versione originale. E siccome il 7 febbraio di cent’anni fa prendeva vita per la prima volta la maschera di Charlot con la comica Kid Autoraces at Venice, quest’ultima sarà abbinata al film. Seguiranno altri classicissimi, da La Grande Illusion di Renoir a Roma Città Aperta di Rossellini, a Hiroshima mon amour di Resnais. Il finale a giugno, con Chinatown di Polanski.