Filippo Maria Ricci, La Gazzetta dello Sport 8/1/2014, 8 gennaio 2014
I 400 COLPI DI CRISTIANO RONALDO
Tacco dello spagnolo Toñito, Cristiano Ronaldo che s’invola, evita due avversari, ne salta un altro e batte il portiere con un destro incrociato. Un golazo . E, col senno di poi, il miglior modo per iniziare una carriera da bomber di dimensioni mondiali. Era il 7 ottobre 2002, lo Sporting Lisbona affrontava il Moreirense ed era già in vantaggio grazie a una rete del bielorusso, oggi portiere di hockey ghiaccio, Vitali Kutuzov. Ronaldo aveva 17 anni e 8 mesi e al 92’ segnò ancora. Dopo il primo gol le immagini trasmettono la felicità dell’allenatore romeno Boloni, un abbraccio del Trivela Quaresma, la gioia sfrenata del ragazzino di Madeira che getta via la maglia sfoggiando una canotta che avrebbe fatto inorgoglire Bossi, ma che proprio fashion non era.
Nel segno di Eusebio
Undici anni e 3 mesi dopo Ronaldo con un’altra doppietta è arrivato a 400 gol tra Sporting, Manchester United, Real Madrid e Portogallo. Oggi è un’icona mondiale, è fidanzato con una supermodel e ha grandi chance di prendersi, lunedì prossimo, il suo secondo Pallone d’oro: «Andrò a Zurigo. Se vinco bene, altrimenti la vita continua». Ronaldo in tv, lunedì sera. Via twitter un altro messaggio: «Dedico questi 2 gol a Eusebio ma in realtà sei stato tu a segnarli. Sarai per sempre nel mio cuore». L’idolo, il punto di riferimento, l’esempio da seguire, il totem da sfidare.
Meglio del maestro
Su As assicurano che Ronaldo è arrivato a quota 400 con un anno di anticipo rispetto a Eusebio. Difficile da verificare perché le cifre dei gol del primo Pallone d’oro africano (anche se portoghese per questione coloniale) ballano parecchio. Per le gare ufficiali noi ci attestiamo su 625 in 637 partite. Ronaldo a 400 è arrivato in 653 (Raul, tanto per fare un esempio madridista, in 926…), e vengono alla mente le recenti parole di Eusebio, che, scherzando ma non troppo, ricordava a Cristiano che lo aveva appena superato nei gol in nazionale: «Io a 41 reti ci sono arrivato in 62 partite, e non ho mai giocato contro Azerbaigian e Lichtenstein». Epoche, calcio e avversari diversi, però uno stile molto simile per Ronaldo ed Eusebio: avversari saltati con lo straordinario dinamismo, il fisico e la corsa più che col dribbling secco, potenza nel tiro con entrambi i piedi, leadership innata, sbarco giovane e tempestoso a Lisbona, catapultati da una realtà molto diversa.
La progressione
Per Ronaldo il primo gol nel 2002, poi 100 nel gennaio 2008, 200 nel dicembre 2010, 300 a maggio 2012, 400 l’altro ieri. I tempi si accorciano: 30, 48, 60, 63 e 69 le reti fatte negli ultimi cinque anni solari. Le vittime preferite sono Siviglia (15), Getafe (13), Barcellona e Malaga (12). Il quarto d’ora ideale per segnare è l’ultimo (91 reti), quello meno prolifico il primo (50). Forse perché la vita calcistica e non di Ronaldo è una corsa di resistenza: contro le difficoltà delle origini, i pregiudizi altrui e perché no, Leo Messi.