Sergio Rizzo, Corriere della Sera 6/1/2014, 6 gennaio 2014
PERCHÉ IL SINDACO DI NEW YORK HA GIURATO CON UN EX PRESIDENTE
Vorrei sapere in base a quale criterio legislativo l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton ha fatto giurare il neo sindaco di New York Bill de Blasio. È una consuetudine normale, in America, che un ex capo di Stato possa far giurare un nuovo primo cittadino di una grande città?
Mario Salvo Pennisi
Caro Pennisi,
Gli Stati Uniti sono una Repubblica democratica, molto spesso all’avanguardia della modernità e capace di spregiudicate sperimentazioni. Ma conserva tratti interessanti d’Ancien Régime. Il suo presidente è un monarca elettivo. La cerimonia con cui prende possesso della sua carica è una sorta d’intronizzazione in cui il presidente della Corte suprema ha il ruolo che fu tradizionalmente quello del vescovo nelle cerimonie reali. La persona chiamata a esercitare una funzione pubblica giura sulla Bibbia. Il dollaro proclama che la nazione americana ripone le sua fiducia in Dio e ogni politico americano conclude i suoi discorsi chiedendo a Dio di benedire i suoi ascoltatori. È probabile che in uno Stato federale la cerimonia del giuramento possa svolgersi con forme diverse da una istituzione all’altra, ma sembra evidente che nella città di New York il nuovo sindaco possa scegliere la persona che gli chiederà di ripetere la formula di rito e che questa persona abbia quindi una parte simile a quella del padrino nella cerimonia del battesimo.
Naturalmente nella scelta di Clinton vi sono state anche motivazioni politiche. L’ex presidente era presente con la moglie Hillary: una coppia che domina oggi per il suo prestigio l’intera galassia del Partito democratico. Bill de Blasio ha avuto un incarico pubblico, all’epoca della presidenza Clinton, nel Dipartimento per l’edilizia e lo sviluppo urbano, e ha gestito la campagna elettorale di Hillary nel 2000, quando era candidata al Senato per lo Stato di New York. Nel suo breve discorso prima della cerimonia, Bill Clinton ha ripreso uno dei temi più frequentemente sollevati da de Blasio durante la sua campagna elettorale: quello dell’intollerabile divario fra la ricchezza di pochi e la povertà di molti che ha caratterizzato New York e l’intero Paese negli scorsi anni. Se il Partito democratico accentuerà la sua linea progressista contro le tesi della «trickle down economics» (quella secondo cui il denaro guadagnato dai ricchi finisce per fertilizzare l’intera società scendendo «goccia a goccia» da una classe all’altra) e Hillary si candiderà alla presidenza nel 2016 con un programma sociale, un patto d’amicizia Clinton-de Blasio potrebbe rafforzarla e aprirle le porte della Casa Bianca. Per tornare al confronto con l’Ancien Régime, gli Stati avrebbero per la prima volta una regina e, nella persona di Bill Clinton, un principe consorte.