Luigi Accattoli, Corriere della Sera 6/1/2014, 6 gennaio 2014
FRANCESCO IN TERRA SANTA 50 ANNI DOPO
PAOLO VI –
CITTA’ DEL VATICANO – Francesco ha annunciato ieri all’Angelus che andrà in Terra Santa il 24-26 maggio: è il suo secondo viaggio fuori d’Italia dopo quello in Brasile ed è la quarta visita di un Papa alla Terra Santa dopo quelle di Paolo VI nel 1964, di Giovanni Paolo II nel 2000, di Benedetto XVI nel 2009. Per essere di tre giorni, questa visita somiglia a quella di Paolo VI, mentre le altre due furono più lunghe; e gli somiglia anche per la previsione di un incontro a Gerusalemme con il Patriarca di Costantinopoli.
«Scopo principale del pellegrinaggio — ha detto Francesco — è commemorare lo storico incontro tra il papa Paolo VI e il patriarca Atenagora, che avvenne esattamente il 5 gennaio, come oggi, di 50 anni fa. Le tappe saranno tre: Amman, Betlemme e Gerusalemme. Presso il Santo Sepolcro celebreremo un incontro ecumenico con tutti i rappresentanti delle Chiese cristiane di Gerusalemme, insieme al Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli».
Bartolomeo aveva invitato Francesco a questo incontro in Terra Santa subito dopo il Conclave di marzo, quand’era venuto a Roma per l’inizio del Pontificato. Tra i due c’è una buona intesa, apprezzando Bartolomeo il fatto che Francesco si presenti come «vescovo di Roma» — ci vede un passo verso la «ecclesiologia di comunione» cara alle Chiese Ortodosse — e desiderando il Papa che il dialogo con l’Ortodossia porti a frutti concreti in tempi ragionevoli.
A commemorare l’incontro di papa Montini e del patriarca Atenagora – che rompeva secoli di distanza tra Roma e Costantinopoli e avviava una stagione di dialogo e di fraternità — era ieri a Gerusalemme una delegazione internazionale della Comunità di Sant’Egidio che ha salutato da laggiù con entusiasmo l’annuncio venuto da Francesco. La visita di Paolo VI di mezzo secolo fa fu il primo viaggio di un Papa fuori d’Italia dopo l’epoca napoleonica e comportò il primo volo di un «successore di Pietro». Era anche la prima volta che un Papa metteva piede in Terra Santa. Paolo VI aveva annunciato l’idea del «pellegrinaggio» ai padri conciliari, in San Pietro, il 4 dicembre 1963: «Vedremo quel suolo benedetto, donde Pietro partì e dove non ritornò più un suo successore». Il viaggio avvenne con un DC8 dell’Alitalia, che la mattina del 4 gennaio portò il Papa ad Amman.
La situazione della regione era allora molto diversa dall’attuale: Gerusalemme era divisa tra una parte israeliana e una parte giordana. Il Santo Sepolcro e la residenza del «delegato apostolico», dove il Papa dormì due notti, erano in territorio giordano. Paolo VI durante la visita non nominò mai lo Stato di Israele, che allora il Vaticano non riconosceva.
I media diedero il massimo risalto all’evento. Al rientro il Papa fu accolto a Ciampino dal presidente Antonio Segni e ci fu un trionfo di folla per le strade, mandato in diretta tv. «Ho avuto la fortuna di abbracciare, dopo secoli, il Patriarca di Costantinopoli» confidò emozionato alla folla di piazza San Pietro.