Dagospia, 7 gennaio 2014
a cura di COLIN WARD (Special Guest: Pippo il Patriota) banchebanche 1 - CHI COMANDA IN EUROPA Il doppio randello del pareggio di bilancio in Costituzione e del Fiscal compact, la demonizzazione della spesa pubblica e dell’inflazione come "male assoluto", le svalutazioni interne e la perdita di tutele e diritti acquisiti "perché ce lo chiede l’Europa"
a cura di COLIN WARD (Special Guest: Pippo il Patriota) banchebanche 1 - CHI COMANDA IN EUROPA Il doppio randello del pareggio di bilancio in Costituzione e del Fiscal compact, la demonizzazione della spesa pubblica e dell’inflazione come "male assoluto", le svalutazioni interne e la perdita di tutele e diritti acquisiti "perché ce lo chiede l’Europa". L’Unione a trazione tedesca è una maestra severa con i suoi cittadini, specie con quelli del Sud. Poi succede che quando si deve contrastare uno dei fenomeni che hanno scatenato la grande crisi del 2008, ovvero il trading speculativo slegato dall’attività dei clienti da parte delle banche retail, a Bruxelles si muovono come bradipi storditi. Lo ha raccontato ieri il Financial Times e lo riprendono oggi, abbastanza pigramente alcuni giornali italiani (Repubblica, p. 28; Stampa, p. 24; Sole p.8). banca centrale europeabanca centrale europea La nuova normativa era stata messa a punto dalla Commissione Liikanen in 15 mesi e prevedeva la divisione secca per tutte le banche tra le attività tradizionali e quelle più rischiose. Ma il lobbismo pesante delle banche francesi e tedesche ha già smosciato quella che doveva essere la versione europea dell’americana Volker Rule e riguarderà solo i primi trenta gruppi bancari europei, tra i quali Unicredit e Intesa (che però, come si vede da una tabella del Sole, fanno relativamente poco trading), sulla base della considerazione che sono quelli "too big too fail" (e quindi in qualche modo coperti dalla garanzia statale) e che possono permettersi gli alti costi delle separazioni societarie necessarie.