Dagospia, 7 gennaio 2014
Francesco Bonazzi per Dagospia Dopo falchi e colombe spunta lui, il tonno. Tonno da tonnara, secondo chi in Forza Italia lo vede destinato a essere fatto a pezzi da Matteo Renzi
Francesco Bonazzi per Dagospia Dopo falchi e colombe spunta lui, il tonno. Tonno da tonnara, secondo chi in Forza Italia lo vede destinato a essere fatto a pezzi da Matteo Renzi. Tonno che in realtà nasconde denti da pescecane, avvertono quelli che lo conoscono meglio e stanno assistendo, in questi ultimi mesi, alla sua metamorfosi. Giovanni TotiGiovanni Toti Per Giovanni Toti, il toscano senza accento toscano che da tre anni guida il Tg4 e Studio Aperto, stanno arrivando i giorni della verità. Il 18 gennaio si celebra il ventennale della nascita di Forza Italia e per quella data Silvio Berlusconi vorrebbe annunciare il suo "nuovo" partito: cioè lui come presidente e il quarantacinquenne Toti come vice. Da solo o in compagnia poco importa, perché sarebbe lui, in ogni caso, a dover rivoltare il partito come un calzino e attenuare il più possibile l’effetto Renzi. Massese, figlio di albergatori, amante della buona tavola, il massiccio Toti deve aver sofferto parecchio in questi ultimi otto mesi in cui è stato chiamato sempre più spesso a pranzare con il Cavaliere. Pennette semi-scondite, julienne di verdure, pesciolini senza olive e pomodori, mozzarelline dappertutto sono una mezza tortura per chi è abituato alla zuppa di pesce bella piccante e con i crostini fritti. Ma c’era da rifare, se non l’Italia, almeno Forza Italia. E Toti a Silvio Berlusconi piace sempre di più. Gli piace perché è giovane e non è un politico. Gli piace perché ha un modo di ragionare pacato e arriva rapidamente al punto senza iperboli. Gli piace perché è profondamente moderato, ma a differenza dei "predecessori" moderati che giravano tra villa San Martino e Palazzo Grazioli non è sospettabile di tessere trame con il Quirinale o altri moderati che nel frattempo hanno cercato in tutti i modi di fargli le scarpe. Giovanni TotiGiovanni Toti Può fare la colomba quanto vuole semplicemente perché è un uomo azienda, entrato in Mediaset nel 1996 con un semplice stage (è sposato con la collega Siria Magri), portato in palmo di mano da Mauro Crippa e Fedele Confalonieri, stimato anche da Piersilvio e Marina Berlusconi. GIOVANNI TOTIGIOVANNI TOTI "E’ un aziendalista convinto e soprattutto è uno che non fa mai casini", dicono di lui a Segrate. E non è un biglietto da visita banale per chi ha preso il posto di Emilio Fede e ha riportato il Tg4 in un alveo meno prossimo all’avanspettacolo. Se avrà le chiavi di San Lorenzo in Lucina, l’intraprendente Toti farà sicuramente piazza pulita di una serie di personaggi che in qualche modo hanno finito per stancare perfino il Cavaliere stesso. A cominciare da Daniela Santanchè e Raffaele Fitto, due che agli occhi di Silvio non hanno fatto niente di male, ma che sono diventati il suo incubo televisivo. GIOVANNI TOTIGIOVANNI TOTI Nel senso che l’idea di doverli schierare nei talk show contro Renzi, ma anche solo contro la Boschi, lo terrorizza come una spremuta d’aglio. E forse è anche per questo, però, che i falchi del partito si lasciano andare a fosche previsioni su un eventuale impiego di Toti come "front-man", e lo paragonano a certi tonni per mole ed espressività. In realtà, sapendo come è stato sempre equidistante tra tutti i colonnelli ed ex colonnelli del partito come direttore, temono che Toti voglia riunificare tutto il vecchio Pdl, da Giorgia Meloni ad Angelino Alfano, con il quale è in ottimi rapporti. RENZI E BERLUSCONI RENZI E BERLUSCONI In effetti, tornando alla storia dei tonni, quando va in video tutto bello preciso, Toti ha una certa fissità facciale, rotta appena dalle sopracciglia che si inarcano a turno e, nei casi gravi, dal labbro superiore che scopre su un lato la dentatura in una strana morfia a metà tra il dolore e la riprovazione. La dentatura, in effetti c’è. E può mordere parecchio. Il suo "quid" è venuto fuori a maggio, nel corso della preparazione di quello speciale Mediaset sui vent’anni di guerra giudiziaria intorno a Berlusconi. Raccontano che sia letteralmente esploso di rabbia quando alcune persone che devono tutto o molto al Cavaliere si sono rifiutate di farsi intervistare. Lì tutto l’entourage di Berlusconi ha capito che Toti non è un semplice uomo di fiducia, ma anche uno che ci crede davvero, al berlusconismo. bruno vespa tra renzi e berlusconibruno vespa tra renzi e berlusconi Da sempre schierato su posizioni ultra-garantiste, fin dai brevi trascorsi giovanili con il Psi di Bettino Craxi, se anche Toti farà il suo ingresso in politica si potrà dire che sarà, in un modo o nell’altro, l’ennesimo regalo dei giudici.