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 2014  gennaio 07 Martedì calendario

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REPUBBLICA.IT
Sel e una parte del Pd aprono alla cannabis libera, la Lega si divide ma gran parte del mondo politico vede come il fumo negli occhi l’ipotesi di una liberalizzazione. L’idea, partita dall’assessore leghista lombardo Gianni Fava (che ha incassato il sostegno del vice capogruppo alla Camera Gialnuca Pini), è stata immediatamente bocciata proprio dai vertici del Carroccio, (Matteo Salvini e Roberto Maroni), mentre il capogruppo della Lega in Lombardia, Massimiliano Romeo si è precipitato ad arginare la sortita di Fava (una ’posizione personale’)’; per contro ha esultato la sinistra che con Nichi Vendola, leader di Sel, ha fatto presente come il proibizionismo rappresenti "la manna dal cielo per i narcotrafficanti", bollando la Fini-Giovanardi come "una legge sbagliata e feroce". In serata l’intervento di Matteo Renzi che, nel corso di Otto e mezzo ha definito "schizofrenico un Paese in cui si passa dal proibizionismo più totale alla liberalizzazione delle droghe leggere. Iniziamo a cambiare la Fini-Giovanardi che è una leggiaccia".

E mentre Forza Italia con Maurizio Gasparri ha definito "folle" l’idea di una liberalizzazione delle droghe leggere, il senatore pd Luigi Manconi ha subito messo in moto la macchina legislativa presentando a palazzo Madama un ddl che faccia da volano alla depenalizzazione. Il suo ddl prevede la non punibilità della coltivazione per uso personale di marijuana e della cessione di piccoli quantitativi dei derivati della cannabis finalizzata all’immediato consumo personale" e "il ripristino della distinzione del trattamento sanzionatorio tra droghe leggere e droghe pesanti, con una riduzione delle pene per le prime, fino alla completa cancellazione delle sanzioni amministrative per i consumatori dei derivati della cannabis".

Un tema ’sensibile’ quello della liberalizzazione della droga, su cui il Pd si muove comunque con circospezione. Dopo la mossa di Manconi, la deputata pd Donata Lenzi, capogruppo nella commissione Affari sociali ha rivendicato alla Camera il compito di occuparsi della materia. "Indubbiamente - ha osservato la parlamentare - occorre affrontare in modo serio anche il tema di una legislazione che consenta di superare l’assurda criminalizzazione dell’uso della cannabis che fino ad oggi, oltre a contribuire al drammatico sovraffollamento delle carceri, ha addirittura favorito la diffusione delle
droghe pesanti".

E mentre Paolo Ferrero (Prc) ha plaudito all’apertura del dibattito favorito dal Carroccio, il nuovo centrodestra si è scagliato contro. "Case chiuse, droghe aperte...ma dove stiamo andando?", si è chiesto il consigliere lombardo dell’Ncd, Stefano Carugo (presidente della commissione Affari Istituzionali del Pirellone), sulle proposte di area leghista in materia di regolamentazione della prostituzione e di legalizzazione della cannabis.
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La provocazione dell’assessore leghista alla Regione Lombardia, Gianni Fava e il suo scontro con il vertice del Carroccio hanno rilanciato a livello nazionale il dibattito sulla legalizzazione della cannabis. Il senatore del Pd Luigi Manconi ha depositato il testo di un disegno di legge in materia di depenalizzazione della coltivazione e della cessione della cannabis e dei suoi derivati. "Dopo trent’anni di fallimenti - ha dichiarato Manconi - della politica proibizionista in tutto il mondo, che ha portato solo ampliamento del mercato e del numero di consumatori, carcerizzazione di massa e sofferenze sociali, si è avviata finalmente una riflessione da parte di molti enti pubblici e di alcuni stati nazionali".
E sul tema è intervuto anche il governatore della Puglia, Nichi Vendola chiedendo che si intervenga alla luce delle ultime tendenze antiproibizioniste che stanno estendendosi in molti Paesi. "La legge Fini - Giovanardi è una legge sbagliata - scrive Vendola su Twitter -, feroce, inefficace. Il probizionismo non è altro che manna dal cielo per i narcotrafficanti. E’ ora di legalizzare la cannabis".
Sulla stessa linea il segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero che prende posizione con una nota nella quale giudica positivo il dibattito apertosi nella Lega e aggiunge che "la strada per uscire dalla follia delle politiche proibizioniste l’ha indicata con chiarezza il governo dell’Uruguay, che recentemente ha legalizzato la produzione e il commercio di cannabis. Per sconfiggere le narcomafie è necessario permettere alle persone l’autocoltivazione della cannabis"
Dopo il botta e risposta con i vertici leghisti, Gianni Fava ha rilanciato la sua linea: "Non mi sento solo. Queste scelte prima che politiche sono etiche: così l’assessore leghista lombardo all’Agricoltura ha risposto ai giornalisti all’indomani della polemica innescata nel Carroccio dalla sua apertura a una riflessione sulla liberalizzazione della cannabis. "Non è una priorità, certo - ha aggiunto a margine della seduta del Consiglio regionale a proposito dei commenti negativi da parte dei vertici della Lega - ma è un dibattito che serve. Il segretario è Salvini, faccia sintesi e io mi adeguo ma questa è la mia posizione storica". Per Fava, ex senatore, la legge Fini-Giovanardi è "una legge liberticida, un errore".
E l’assessore incassa, in un dialogo tutto affidato ai social network, il sostegno del vice capogruppo alla Camera, Gianluca Pini, suo compagno di partito che su Facebook chiarisce: "Al netto del fatto che vi sono emergenze più drammatiche come la mancanza di lavoro, sul rivedere la legge Fini-Giovanardi (e aggiungo anche anche la Merlin sulla prostituzione) sono d’accordo con l’amico Gianni Fava".
"Serve un confronto sul tema, e anche urgente - aggiunge Pini -. Nelle prossime settimane i gruppi parlamentari saranno chiamati ad esprimersi sul tema e non penso sia saggio rifugiarsi nella libertà di coscienza dato che ogni modifica a queste leggi implica risvolti sociali di non poco conto. Sono certo che Matteo Salvini saprà trovare una sintesi intelligente sulla questione".
Nella vicenda entra anche il ministero della Salute che sul suo sito pubblica un documento sulle conseguenze dell’uso dei derivati della canapa. "La cannabis, usata oggi da almeno un giovane su cinque e al centro del dibattito politico per le proposte di liberalizzazione, è tutt’altro che innocua, anzi ha vasti effetti nocivi - Lo si legge nel documento ’La nostra salute’-. "Spesso sono considerate droghe innocue. Ma i derivati della cannabis (maijuana e hashish) hanno un’ampia gamma di effetti nocivi. Danneggiano l’apparato respiratorio e quello immunitario, rendendo più fragile quindi l’organismo di chi ne fa uso alle aggressioni di agenti esterni. Causano l’aumento del battito cardiaco (tachicardie) e mal di testa".
Contro qualsiasi ipotesi di liberalizzazione il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri. "Leggo sconcertato - ha dichiarato Gasparri -di alcune iniziative legislative per la liberalizzazione della cannabis. Antiche questioni che l’evidenza scientifica e il buon senso avrebbero dovuto definitivamente chiudere ma che invece tornano contro ogni logica. In ogni caso - aggiunge Gasparri - ipotesi legislative in questo senso troveranno una forte opposizione in Parlamento e non saranno mai legge dello Stato".
Il caso è scoppiato dopo una dichiarazione proprio di Fava che aveva parlato della necessità di superare il proibizionismo che non ha dato alcun risultato. In un primo tempo la posizione di Fava sembrava essere stata appoggiata dal governatore Roberto Maroni che l’aveva ripresa su Twitter, salvo poi fare marcia indietro attribuendo il post a un errore di un suo collaboratore. Il segretario federale Matteo Salvini aveva bocciato la proposta seccamente scrivendo, sempre sui social network, che questo tipo di dibattito era più adatto a Matteo Renzi che alla Lega.
E proprio Salvini torna a replicare all’assessore. "Giusto discutere di tutto. ripete il segretario - Ma se nel 2014 la Lega si impegnerà per ’liberalizzare’ e tassare qualcosa sarà prostituzione, non certo cannabis". Sulla prostituzione è già stata presentata in Lombardia - e dovrebbe approdare in commissione Affari istituzionali a gennaio - una proposta di abrogazione della legge Merlin formulata da una parte della maggioranza in Regione. La proposta, presentata nelle scorse
settimane da Stefano Bruno Galli, capogruppo della lista civica Maroni Presidente, Massimiliano Romeo, capogruppo Lega Nord, Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia e Giulio Gallera, consigliere regionale di Forza Italia intende passare in aula e quindi essere portata all’attenzione di altre assemblee regionali. L’articolo 75 della Costituzione, infatti, prevede che una consultazione popolare possa essere richiesta da cinque consigli regionali senza raccolta delle firme.

PEZZO USCITO STAMATTINA SU REPUBBLICA
ANDREA MONTANARI
MILANO
— La Lega si spacca sulla liberalizzazione della cannabis. A fare il primo passo ieri è stato il maroniano Gianni Fava, assessore regionale all’Agricoltura del Carroccio. «Credo che valga la pena cominciare a parlarne seriamente — ha cinguettato su Twitter — Il proibizionismo ha fallito». A sorpresa, la sua frase è stata subito ritwittata dall’ex segretario federale leghista e governatore Roberto Maroni. Passa una manciata di minuti è arriva, però, la doccia fredda del nuovo segretario federale del Carroccio Matteo Salvini: «La liberalizzazione della cannabis non è una nostra priorità — precisa — Semmai dovessimo impegnarci per una battaglia contro l’ipocrisia, scegliamo la prostituzione. Entro quest’anno proporremo un referendum per far diventare la prostituzione un mestiere regolamentato. Sulla cannabis ognuno può pensarla come vuole, ma per il momento
non vedo spazi di discussione».
A questo punto arriva anche il retromarcia di Maroni, che precisa: «Un mio collaboratore ha per errore ritwittato Fava sull’antiproibizionismo. Giusto discutere di tutto, ma non condivido questa apertura». Fava, però, insiste. All’Huffington post chiarisce il suo pensiero. «La mia è una posizione personale che non coinvolge il partito. Sono sempre stato contrario al proibizionismo. In gioventù
votavo per la Lega antiproibizionista. Se sto dentro la Lega è perché mi sento un uomo del Nord, non posso dire di condividere tutta la linea del mio partito. È anche normale che sia così». Aggiunge: «Trovare marijuana è facilissimo per tutti, ovunque...Vietarla dunque non serve a niente se non a riempire le carceri e le tasche dei trafficanti. La cannabis fa male? Questo argomento lo lascerei ai medici. Anche alcol e tabacco fanno male, ma nessuno pensa di proibirli». Non è la prima volta che qualcuno nella Lega apre alla liberalizzazione nonostante il Carroccio abbia contribuito nel 2006 all’approvazione della legge Fini-Giovanardi che equiparò le sanzioni sulle droghe leggere e quelle pesanti. Il leghista veneto Matteo Toscani nel 2012 ha promosso una legge che ha consentito la distribuzione di farmaci a base di cannabinoidi. Caustico il Pd Alessandro Alfieri: «La
Lega è ormai alla frutta».