7 gennaio 2014
Daniele Fulli, 28 anni. Pugliese d’origine, gay dichiarato, «semplice, buono, amabile, solare», viveva alla Magliana (Roma) con la madre e quando non lavorava come parrucchiere a domicilio andava a fare compagnia in ospedale a quelli pestati a sangue per via della loro omosessualità
Daniele Fulli, 28 anni. Pugliese d’origine, gay dichiarato, «semplice, buono, amabile, solare», viveva alla Magliana (Roma) con la madre e quando non lavorava come parrucchiere a domicilio andava a fare compagnia in ospedale a quelli pestati a sangue per via della loro omosessualità. Fidanzato con il Simone che lo scorso ottobre s’era suicidato buttandosi dell’ex pastificio alla Pantanella, dopo un periodo di depressione aveva preso a frequentare il tossico Andrea Troisio, 32 anni, alle spalle precedenti per droga, rapina e guida in stato di ebbrezza. La notte del 4 gennaio i due s’appartarono tra le sterpaglie lungo la pista ciclabile sul Tevere, subito dopo l’amplesso il Fulli, i pantaloni ancora abbassati, disse al Troisio che voleva una relazione seria e l’altro, per tutta risposta, gli conficcò un punteruolo prima nell’inguine e poi nel collo. Notte di sabato 4 gennaio sulla pista ciclabile di via Pescaglia a Roma.