Laura Bogliolo; Adelaide Pierucci, il Messaggero 5/1/2014, 5 gennaio 2014
MONTE LIVATA, I DUBBI DEGLI INQUIRENTI SULLA NOTTE DA INCUBO
IL CASO
ROMA Si ritroveranno ancora una volta vicini, stringendosi per le manine, provando a ricordare quella notte da incubo, quando a fargli compagnia c’erano solo i rumori spaventosi del bosco, cullati da un gelido vento. Manuel, 5 anni, e Nicole, 4, i bambini che si sono persi la notte di San Silvestro a Monte Livata, verranno ascoltati in un’audizione protetta. Con l’assistenza di una psicologa cercheranno di raccontare agli inquirenti la passeggiata con Alexia Canestrari (madre di Nicole) finita a oltre nove chilometri di distanza. Poi la decisione di Alexia di lasciare i bimbi in un luogo protetto e di incamminarsi da sola nella notte alla ricerca di aiuti. L’inchiesta va avanti, tra le audizioni delle famiglie coinvolte, la verifica dei tabulati telefonici e quel particolare: gli scarponi di Manuel rintracciati vicino al luogo del rifugio, quelli della bambina che ancora non si trovano.
LE INDAGINI
Entro domani i carabinieri del Gruppo di Frascati delegati a raccogliere le testimonianze sentiranno anche le due mamme e il papà. Poi il procuratore capo di Tivoli, che coordina l’inchiesta, deciderà se iscrivere o meno Canestrari nel registro degli indagati con l’accusa di abbandono dei minore. Un seguito penale potrebbe esserci se Adelaide Salpietro, la mamma di Manuel, dovesse sporgere denuncia per lesioni colpose e mancata vigilanza.
I TABULATI
Gli investigatori controlleranno anche i tabulati per verificare i contatti telefonici che ci sono stati tra la Canestrari, sua madre e con il compagno, Emanuele Tornaboni. Intanto i carabinieri insieme alla squadra dei soccorritori hanno ricostruito il tragitto percorso dalla mamma coi due bambini, da Campo dell’Osso a Colle Crocione, nove chilometri di marcia nella neve, fino a quando la donna stremata ha deciso di lasciare i bambini in una sorta di grotta, in località Vollie della Cascate (sul versante di Vallepietra) per proseguire e chiedere aiuto perdendo un’altra volta l’orientamento. Secondo i soccorritori Giuseppe Pelliccia e Alessandro Procaccini «la piccola era aggrappata all’albero, il fratellino si trovava sotto. Non piangevano, ci hanno subito detto che avevano fame e che abitavano in una casa con le finestre marroni».
DOPO LA PAURA
«Razionalmente non avrei lasciato i miei figli, sono un padre, ma credo che Alexia abbia agito nel modo migliore». È il tempo della riflessione, ma soprattutto del riposo per la «tribù», come la chiama Emanuele Tornaboni, papà di sei bimbi. Ieri Nicole e Manuel si sono separati, ognuno con la propria mamma. Nicole con Emanuele e Alexia che ha tre figli (il più piccolo ha 18 mesi, Matteo, 8, avuto da un precedente matrimonio). Manuel, con Adelaide. Emanuele nel tardo pomeriggio è andato a trovare Manuel e ha incontrato Adelaide. «Voglio solo un po’ di tranquillità» dice la donna. «Mi ha detto più volte che lei non avrebbe mai lasciato i bimbi da soli, soprattutto in quelle condizioni» le parole di Emanuele.
Laura Bogliolo
Adelaide Pierucci