Enza Cusmai, Il Giornale 4/1/2014, 4 gennaio 2014
RISPARMIATECI LA FARSA I SALDI ORAMAI SI FANNO TUTTO L’ANNO
Che barba queste vendite di fine stagione con «attenzione allo scontrino», «si può pagare anche con la carta di credito», «occhio agli sconti gonfiati». Nessuna tv, radio, agenzia o magazine ha il coraggio di ammettere che i saldi hanno fatto il loro tempo: sono vecchi, obsoleti, superati. Ed è ora di dire basta con questo Stato ipocrita che sui saldi si è fermato agli anni ’60. I negozi fanno i presaldi a dicembre, i negozi esclusivi fanno i saldi ai detentori della card, su internet le limitazioni vengono sistematicamente aggirate. Eppure noi da 50 anni celebriamo un rito fasullo in cui credono solo i telegiornali che intervistano i passanti e i clienti in coda (pochi). E pure le associazioni di consumatori che ogni anno lanciano allarmi disperati a causa della crisi (le famiglie spenderanno meno dell’anno scorso, calo del 12,5% delle vendite...) non hanno ancora percepito la nuova realtà. I saldi, infatti, si fanno tutto l’anno, su Internet poi si compra a prezzi stracciati e chi ha ancora tempo di provarsi vestiti e scarpe si fionda negli outlet dove gli sconti del 50% (e non del 30 come nei negozi) sono di casa.
E che ne dite degli eventi speciali? Ci sono siti appositi che organizzano delle vere e proprie giornate aperte (spesso la domenica) in questo o quel negozio monomarca che tagliano dal 30 al 50 per cento la propria collezione senza aspettare la Befana. Così, chi si iscrive al sito può presentarsi in negozio, acquistare capi della taglia e del colore giusto e fare bella figura durante lo scambio dei doni. Il vantaggio è duplice. Il cliente è soddisfatto e snobberà sicuramente i saldi di fine stagione, il commerciante smaltisce la merce prima delle vacanze natalizie. E incassa. Poi c’è il web. Dalle vendite on line ormai non si scappa. É pratico, veloce, garantisce una vasta scelta e fa risparmiare in ogni settore. Le fregature, poi, sono meno frequenti di quanti si immagini, non a caso 14 milioni di italiani comprano online. Nell’anno che se n’è appena andato, per esempio, gli acquisti via web in Italia sono cresciuti del 18 per cento, generando un fatturato complessivo dell’ eCommerce di 11,3 miliardi di euro. Ma cosa si compra seduti dietro la scrivania? Innanzitutto l’abbigliamento, che anche quest’anno fa registrare l’incremento più elevato del 30%. Un risultato ottenuto grazie alla crescita dei club online come Amazon, BuyVIP, Privalia, SaldiPrivati e Vente-privee. E c’è pure il settore Grocery cresciuto dell’11%, un chiaro segnale che agli italiani piace acquistare anche cibo sulle drogherie online per confezionare ceste regalo a metà prezzo. Stesso discorso per l’arredamento che ha segnato transazioni per 70 milioni di euro. Qui a fare da apripista del settore sono grandi retailer come Ikea e Mondo Convenienza, ma anche startup come LoveTheSign e Lovli.
Tutti questi cambiamenti di abitudini non piaceranno ai nostalgici che rinviano l’acquisto tanto sognato all’arrivo dei canonici saldi. Ma ogni anno, sempre i nostalgici, si scontrano con gli stessi inconvenienti: manca la taglia, non va bene il colore, il numero della scarpa non c’è più. Oppure, proprio il prodotto tanto desiderato... non è in saldo. Già perché c’è anche l’aspetto beffardo della faccenda. Moltissimi negozi sfilano dai magazzini articoli di anni prima, li espongono in vetrina come fossero quelli all’ultimo grido e accantonano quelli classici su uno scaffale con la scritta «merce non in saldo». Così qualche deluso finisce per comperarli a prezzo pieno mentre imperversano gli sconti.
Ci sono poi le grandi marche, quelle serie, che non vengono proprio sfiorati dagli sconti. Provate a chiamare Moncler o Abercrombie, vi risponderanno con gentilezza che da loro i saldi non esistono. Non restano che i grandi magazzini. Ma anche qui, gli sconti del due per tre o uno per due, li trovi tutto l’anno. E le collezioni basic non vengono mai sfiorate dagli sconti. Resta, dopo questa carrellata dissacratrice, qualche negozietto che i saldi li fa davvero. Un timido 20%, che poi arriva a 30 a fine febbraio quando si pensa già alla primavera. É vero che acquistare sotto casa fa comodo alla casalinga o all’anziano che non sa usare Internet. Ma state certi che anche in periferia, i clienti fissi sono stati già beneficiati degli sconti prima di Natale.