Angelo De Mattia, Milano Finanza 4/1/2014, 4 gennaio 2014
BANCONOTE E FALSARI: IN UN LIBRO I RICORDI DI GIANNI FINA
Gianni Fina è stato un dirigente della Banca d’Italia, prima come sostituto del titolare della Divisione stamperia, la struttura preposta alla stampa delle banconote, un tempo in lire, poi in euro; quindi è stato a capo della Divisione che si occupa della stampa delle pubblicazioni, dei documenti e degli interventi della Banca e dei suoi esponenti, nonché responsabile della funzione editoriale dell’Istituto di via Nazionale. Ora è in pensione, ma è più attivo che mai negli studi e nelle analisi della fabbricazione e della circolazione delle banconote. Di recente ha sistemato ricordi ed esperienze in un bel lavoro dal titolo Se non sogni non voli... con il sottotitolo Una vita tra vere e... false banconote (Hever Editore). Con una prosa agile ed essenziale si intrecciano, nella pubblicazione che si apre con la prefazione del governatore Ignazio Visco, reminiscenze, aneddoti, ma anche riferimenti e curiosità rari sui biglietti di banca, sui «falsi e i falsari», sulle numerose esperienze compiute dall’autore quale perito e consulente di procure e tribunali, sulle tecniche di stampa, sui rapporti preferenziali che le funzioni preposte alla creazione delle banconote hanno costantemente avuto con i governatori che si sono succeduti alla guida della Banca d’Italia. Altrettanto stretti sono stati i rapporti con il vertice di Via Nazionale nella stampa delle pubblicazioni e, in specie, di quella principe contenente la Relazione annuale e le Considerazioni finali del governatore. Quando, per esempio, Antonio Fazio, verso le tre o le quattro del mattino del 31 maggio, diceva ai suoi collaboratori «chiamiamo Fina», era - come ricordo - un momento liberatorio perché ciò significava la conclusione di quell’opera di continua autocritica, lungamente concentrata financo nelle virgole e finalizzata alla stesura di un testo, le Considerazioni finali appunto, che risultasse inattaccabile. Nelle poche ore a disposizione iniziava allora l’attività della struttura diretta da Fina, quando non vi era la esigenza di reintervenire anche in corso di stampa. La singolare e privilegiata posizione dell’autore, per molti anni tra base e vertice della Banca, dunque, gli ha offerto l’opportunità di scrivere un testo che si segnala per l’interesse che alimenta per operazioni, procedure ed eventi che è utile conoscere anche da parte del grande pubblico.