Marco Vinelli, Corriere della Sera 4/1/2014, 4 gennaio 2014
QUELLA SEDIA CHE NON RIUSCÌ A DIVENTARE MAI POLTRONA
Cesare «Joe» Colombo è stato un designer geniale, con una visione del prodotto decisamente avanzata per l’epoca (gli anni 60): in quel periodo era una star e aveva progettato di tutto, poltrone, lampade e molto altro. Purtroppo, Joe Colombo morì nel 1971, a soli 41 anni, per un attacco di cuore. E questa è la storia di una poltrona che, come il suo ideatore, ha avuto una vita troppo breve.
C’era una volta la sedia 4867, ideata da Colombo nel 1965 e prodotta da Kartell dal ‘67 meglio conosciuta come sedia Universale (tuttora in catalogo). Proprio quell’anno, Colombo pensò di affiancarle una poltrona adatta, come la sedia, anche ad un uso in esterni. In azienda venne subito realizzato un prototipo per verificare la resistenza alle sollecitazioni. E qui cominciarono i problemi: le prime sedie 4867 erano state realizzate in Abs che aveva il difetto di invecchiare rapidamente all’aperto. Perciò, con la poltrona venne tentata la strada del nylon, dalla eccellente resa estetica ma costoso e, soprattutto, igroscopico. Lasciata sotto il sole e la pioggia, la poltrona diventava un po’ troppo flessibile ed elastica. A questo punto venne decisa una «pausa di riflessione» in attesa di trovare un materiale con le giuste caratteristiche: resistente, economico, durevole.
Ricordava Giulio Castelli, fondatore e presidente di Kartell, che se fosse stato disponibile da subito quel copolimero di polipropilene, ora impiegato per la realizzazione della sedia Universale, che la rende resistente alle sollecitazioni e alle condizioni atmosferiche, non ci si sarebbero stati problemi. Nel frattempo, il lancio di prodotti concorrenti e l’impegno economico per la realizzazione degli stampi (circa mezzo miliardo di lire, alla fine degli anni 60) fecero slittare ulteriormente la produzione. Il colpo di grazia arrivò con la scomparsa dell’autore e la crisi petrolifera degli anni 70 con il conseguente aumento dei costi delle materie prime, che affossò definitivamente il progetto.