Paolo Mastrolilli, La Stampa 4/1/2014, 4 gennaio 2014
TONYA CONTRO NANCY, 20 ANNI DI ODIO
Venti anni senza una parola. «E perché dovrei voler ricordare?», si domanda Nancy Kerrigan. «Se ci siamo sentite o viste? Mai. No. E per fare cosa?», aggiunge Tonya Harding.
Il 6 gennaio del 1994 quattro balordi assalirono la campionessa di pattinaggio artistico Nancy Kerrigan a Detroit, dove si svolgevano i campionati americani che dovevano determinare la squadra per le Olimpiadi di Lillehammer. Provarono a spaccarle un ginocchio, usando un bastone da poliziotto. Dopo i Giochi, dove Nancy riuscì comunque a gareggiare e vincere la medaglia d’argento, si scoprì che l’aggressione era stata organizzata da Jeff Gillooly, ex marito di Tonya, che aveva ingaggiato Shawn Eckhardt e Shane Stant per azzoppare la sua rivale. Loro tre e l’autista del gruppo finirono in prigione, mentre Tonya negò di aver ordito il complotto e se la cavò con una multa da 160.000 dollari per aver ostruito la giustizia. Naturalmente la sua carriera finì là.
Venti anni dopo, alla vigilia delle Olimpiadi di Sochi, Usa Today è andato a cercare le protagoniste di quella tragicommedia che sconvolse il mondo, e ha scoperto che poco o nulla è cambiato. Mollati i pattini, Tonya si è dedicata alla boxe, poi è diventata commentatrice di una trasmissione dedicata ai crimini più stupidi dell’umanità: «Sono incredibili - sostiene - le fesserie fatte dalle persone». Ha pure cercato di lanciare un gruppo rock, le «Golden Blades», ma senza successo. Ha divorziato due volte, è stata fermata in varie occasioni dalla polizia per violenze domestiche e incidenti legati all’alcool, ma adesso si è risposata per la terza volta e ha un bambino di tre anni. Vive nell’Oregon e aiuta il marito, che fa il falegname.
Nancy non era la sofisticata regina del ghiaccio inventata dai media. Suo padre faceva il saldatore e puliva le piste di ghiaccio dove lei prendeva lezioni: è morto per un attacco di cuore nel 2010, dopo una lite col figlio. Quando al ritorno dalle Olimpiadi la Disney, sponsor che le dava 2 milioni di dollari, le chiese di partecipare ad una parata, lei si fece sentire mentre diceva a Topolino che «questa è la cosa più stupida della mia vita». Molti sponsor fuggirono, ma lei si è ricostruita una vita nel pattinaggio professionistico, ha sposato il suo agente Jerry Solomon, e vive a Boston con tre figli. Tonya dice che ricorda poco della vicenda: «Sono passati vent’anni». Nancy non vuole ricordare: «Perché dovrei? Io sono quella che fu attaccata». Ogni tanto ci ride su, quando rilegge gli atti del processo ai balordi che cercarono di azzopparla: «Per fortuna, erano incapaci. Viene da ridere, a sentire cosa fecero, ma è l’unica parte divertente della storia».