Fulmini 7/1/2014, 7 gennaio 2014
INNAMORATO
«Il Mondiale è stata, da sempre, la mia corsa. Se ho detto subito di sì, non è stato per i soldi. Mi sono innamorato del ciclismo al Mondiale di Adorni, era il ‘68, avevo 7 anni, ho ancora lampi e brividi di quel giorno» (il nuovo ct della nazionale azzurra di ciclismo Davide Cassani).
ECCITANTE «Sono riuscito a superare momenti difficili, quando pensavo di non poter più giocare senza dolore, questa è la cosa più positiva. Affrontare i più forti del mondo, per di più in finale, è sempre eccitante, è per questo che gioco ancora a tennis» (Hewitt che dopo due operazioni alle anche e quasi quattro anni è tornato a vincere un torneo Atp, a Brisbane in finale contro Federer).
PIONIERI «Mi sarebbe piaciuto fare il pilota in Formula Uno. L’ebbrezza del pericolo invece non mi piace: ho provato il bungee jumping, il salto con l’elastico, una volta, e mai più, mi sono troppo spaventato. Ho avuto paura anche a guardare il lancio dalla stratosfera di Felix Baumgartner, da 39 chilometri di altezza, straordinario sapere che tra quelli che lo guidavano c’era Joe Kittinger, che ci aveva provato prima di lui. I pionieri sono importanti perché hanno attraversato confini sconosciuti» (Armin Zöggeler).
GENNAIO «Gennaio è sempre stato il mio mese. Non ho mai capito perché. Ho provato a cambiare allenamento, ma in forma sono sempre entrato solo a gennaio» (Manfred Moelgg).
GIOVANOTTO «Nessun rimpianto o rancore, ho solo una gran voglia di riscatto. All’Inter, per un momento, mi ero illuso di restare. Ad altre offerte estive, invece, ho detto no e grazie. E mi sono trovato a casa. Una situazione strana, forse assurda: non sono un giovanotto, è vero, ma posso dare ancora molto. Il Padova l’ha capito, e ha creduto in me» (Tommaso Rocchi).
ATIPICO «Ha personalità, oltre ad avere forza, tecnica e resistenza. È un mancino naturale, ha un gran tiro, batte bene le punizioni ed è molto difficile buttarlo giù. È un giapponese atipico, anche se molto giapponese, e molto legato al suo Paese. Quando parla non è mai banale. È un personaggio» (il neoacquisto rossonero Keisuke Honda secondo Alberto Zaccheroni, che lo allena nella nazionale giapponese).
SOGNI «Io sogno ancora il Mondiale e una finale di Champions. Ma i sogni non vanno mai chiusi in un cassetto. Meglio lasciare sempre un piccolo spiraglio» (Daniela Bonera).