Gian Marco Litrico, Libero 3/1/2014, 3 gennaio 2014
UNA LAUREA PER GUADAGNARE DI PIÙ
Per molti italiani l’immagine della scuola nordamericana è un «déjà vu». Centinaia di film e telefilm ci hanno reso famigliari gli school bus gialli, i bambini che vanno a scuola in monopattino, le classi multietniche. E poi le high school, l’ora di scienze in laboratorio, il college con i suoi riti di passaggio, le cheerleaders lolite, il ballo di fine anno, l’ossessione per lo sport, la competizione feroce all’università, il tocco da laureato lanciato per aria a simboleggiare un futuro professionale radioso per chi è arrivato in fondo. Ci sono 5 università canadesi tra le prime cento al mondo e secondo l’OCSE il Canada è al primo posto per i risultati nell’educazione superiore tra i 37 stati membri e le nazioni del G20.
Nonostante questo il sistema educativo in Canada si scopre in crisi: i tagli di bilancio stanno pesando sulla retribuzione degli insegnanti, il costo dello studio cresce, ci si indebita per mandare i figli all’Università e inevitabilmente si finisce per interrogarsi sulla capacità della scuola di preparare i giovani al mondo del lavoro. Da una parte si vagheggia di una mitica età dell’oro dove un’istruzione superiore garantiva redditi e una qualità della vita superiori, dall’altra si prendono ad esempio i guru della Silicon Valley, diventati multimiliardari spesso senza un’istruzione universitaria formale.
I numeri, però, come quelli citati in un’intervista al settimanale Macleans da Paul Davidson, presidente dell’Association of Universities and Colleges of Canada, fanno giustizia dell’ideologia o delle opinioni. Il costo delle rette universitarie è triplicato negli ultimi 20 anni, ma è aumentato anche il valore della Laurea.
VERA MERITOCRAZIA
Un laureato canadese guadagnerà in media, durante la sua carriera, 1 milione e 300 mila di dollari più di un concittadino che si è fermato alle superiori e 1 milione in più di uno che ha finito il college. Per capirci, la scuola dell’obbligo in Canada include i 6 anni delle elementari, i 2 o 3 delle medie e i 3 o 4 della scuola superiore (high school). In funzione dei voti raggiunti e superando un test di ingresso, si può andare al College, che offre una formazione professionale, o all’Università, dove si possono conseguire laurea, master e dottorato in funzione della durata degli studi. Al College c’è però anche la possibilità di fare altri corsi e di migliorare i propri voti per proseguire comunque all’Università.
Nel quadriennio 2008-2012 sono stati creati 700 mila nuovi posti di lavoro per neolaureati, a fronte dei 320 mila per i diplomati al college, mentre 640 mila posti di lavoro sono stati perduti chi non è in possesso di un`istruzione post-secondaria. Si fanno i debiti per andare all’Università, ma quattro laureati su dieci finiscono gli studi senza avere alcuna esposizione finanziaria e un terzo di quelli che ne hanno una, devono una somma inferiore a 12 mila dollari.
SERVONO CERVELLI
Trent’anni fa solo il 10% dei Canadesi frequentava l’Università a tempo pieno, ora sono il 25%. Nei prossimi vent’anni, 6 milioni di canadesi andranno in pensione e molti dei loro posti di lavoro, e molti dei nuovi posti di lavoro creati nel terziario avanzato, dovranno essere riempiti da persone in possesso di un’istruzione universitaria.
E questo mentre l’investimento per studente è rimasto quello del 1997: 11.600 dollari, quasi la metà di quello disponibile vent’anni prima. Anche per questo, il 50% degli studenti universitari in Canada lavora per mantenersi agli studi, creando un beneficio non solo per i giovani, che entrano in contatto col mondo del lavoro in anticipo rispetto ai coetanei europei, ma anche per le imprese, che possono attingere a una fonte già pronta di energie e di idee fresche.
Più della metà dei professori universitari canadesi sono stati assunti negli ultimi dieci anni. Sono giovani e «affamati», per questo sono più portati a coinvolgere gli studenti nelle ricerca e nell’innovazione. In questo modo l`università non è un rito di passaggio, ma un luogo dove si sviluppano prodotti e processi da testare per il mercato.