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 2014  gennaio 03 Venerdì calendario

CERCA DI SALVARE «L’UNITÀ» DAL CRAC MA LA SCHIFANO PERCHÉ «DI DESTRA»


Intanto i fatti concreti: i giornalisti del quotidiano L’Unità hanno deciso di sospendere lo sciopero indetto in segno di protesta contro la cessione di una quota della proprietà a una società che fa capo all’ex senatrice di Forza Italia Maria Claudia Ioannucci. Tuttavia restano le ragioni dell’agitazione tanto che i giornalisti considerano «ineludibili»: la sostituzione dell’Amministratore delegato, Fabrizio Meli, responsabile di questa operazione, e la riacquisizione della quota azionaria detenuta dalla ex senatrice di Forza Italia. Insomma, per i redattori del quotidiano fondato da Antonio Gramsci «le idee, i principi, i valori che appartengono a L’Unità», contano più dei bilanci e dei conti da far quadrare.
Ragione per la quale l’esponente azzurra è scesa in campo. «Sono entrata nel capitale de L’Unità», spiega Claudia Maria Ioannucci, avvocato e professore di diritto amministrativo a L’Aquila ed ex senatrice di Forza Italia, «perché ogni giornale in difficoltà o che rischia di morire significa una ferita per la democrazia. L’iniziativa è nata dalla volontà di salvare un pezzo di democrazia, persino per Il Fatto Quotidiano lo avrei fatto». La Pei, la società della quale è socia la Ioannucci, detiene il 13,98% della Nie, la società che edita il quotidiano fondato da Antonio Gramsci. «Io penso che il Cdr di L’Unità si sia fatto fuorviare dall’articolo del Fatto Quotidiano. Credo fortemente che ogni giornale abbia una sua linea politica. Proprio per questo vanno salvati tutti i giornali perché ci devono essere tante voci». Per quanto riguarda i rapporti con il faccendiere Valter Lavitola, Ioannucci sottolinea che «è stato un mio cliente e che l’assioma che vede legato un avvocato con la persona che difende non è corretto ».
Anche i giornalisti de L’Unità sono sul piede di guerra contro Padellaro & Travaglio. «Non siamo stati fuorviati da nessuno. Quereleremo il Fatto Quotidiano che sta utilizzando questa storia in modo speculativo e sta denigrando la nostra testata con questa storia», affermano i delegati del Cdr de L’Unità commentando le dichiarazioni della Ioannucci.
Nei giorni scorsi, infatti, il vice-direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, in un editoriale ironico intitolato “L’Unitola” aveva affermato che «dopo un secolo di vite separate si prospetta una possibile fusione fra le due storiche testate della sinistra italiana: L’Avanti!, fondato nel 1896 e passato da Bissolati a Mussolini a Craxi giù giù fino ai prestigiosi Cicchitto & Brunetta e agli autorevoli De Gregorio & Lavitola; e L’Unità, creata nel 1924 da Antonio Gramsci e ora appunto appartenente per il 14% a lady Ioannucci». A Travaglio hanno replicato anche i cinque ragazzi di Gunther Reform Holding. «La Gunther Reform Holding è nella proprietà del giornale L’Unità da dieci anni», si legge in una nota del gruppo «e come lei ben sa grazie anche al cane Gunther e ai suoi soldi scudati, i giornalisti de L’Unità hanno continuato a percepire i loro stipendi. Sbaglio, o lei ne sa qualcosa in prima persona? Non lavorava anche lei da quelle parti? Il cane Gunther ci tiene ad informarla che non ha abbaiato tre volte per festeggiare la presunta entrata della Ioannucci».