Paolo Madron, Lettera43 3/1/2014, 3 gennaio 2014
Paolo Madron per "lettera43.it" Arditi progetti editoriali di inizio anno, per un settore che sta cambiando radicalmente pelle
Paolo Madron per "lettera43.it" Arditi progetti editoriali di inizio anno, per un settore che sta cambiando radicalmente pelle. Si parla di Corriere della sera, Gazzetta dello sport, magari aprendo una variante su Panorama, glorioso newsmagazine mondadoriano in affanno. Tutto parte da Diego Della Valle, con le sue Tod’s "scarparo" di successo planetario, che ultimamente le scarpe le farebbe tanto volentieri agli altri. Se infatti il suo core business, dove la fa da incontrastato padrone, continua a fare scintille, è dall’editoria che gli vengono le più grandi insoddisfazioni. AL CORRIERE MORDE IL FRENO. Come azionista del Corriere della sera, e non da oggi, l’industriale marchigiano scalpita come un cavallo imbizzarrito. I suoi consoci lo guardano con l’aria di chi se ne aspetta sempre una nuova. Voleva che si gettasse alle ortiche il vecchio patto di sindacato su cui poggia il fragile governo della casa editrice Rcs, e l’ha ottenuto. Prima ancora, voleva acquistare azioni fuori dal patto, e gli è stato risposto picche. Poi, quando con inopinata mossa la Fiat ha comprato il 20% del capitale della Rcs chiudendo (apparentemente) la laboriosa partita per il controllo, ha davvero perso le staffe. RENZI E I FRATELLI DELLA VALLE ALLO STADIO FOTO LAPRESSERENZI E I FRATELLI DELLA VALLE ALLO STADIO FOTO LAPRESSE John Elkann, che del Lingotto è presidente, si è visto dare del ragazzino incompetente. Giovanni Bazoli, padre putativo del giornale, per averlo lasciato fare è stato definito un vecchietto cui l’ora della pensione è abbondantemente scaduta. Insomma, Della Valle non ha fatto mancare una buona parola per tutti. COPERTINA PANORAMA luglioCOPERTINA PANORAMA luglio L’AUMENTO RCS? «SOLDI BUTTATI». Poi, prima di Natale, il signor Tod’s ha messo il fiele nella torta: Rcs è una società che non va da nessuna parte, e i soldi dell’ultimo aumento di capitale (dunque anche i suoi) sono stati buttati dalla finestra. Un bel viatico, non c’è che dire, per un’azienda che sta vendendo anche la posateria per non soccombere sotto i colpi di una gestione per troppi anni dissennata e di una crisi devastante del settore. Ha ragione dunque lo scarparo a tirare tutti questi calci? In punto di principio sì, visto che la composita brigata dei 17 azionisti non pare consapevole della drammaticità della situazione. In pratica, visto che di essa anche lui fa lungamente parte, dovrebbe recriminare pure su se stesso e sul proprio ruolo. Per esempio, domanda tra le tante: ma se l’aumento di capitale equivaleva a buttare soldi in una fornace, perché mai vi ha partecipato? DIEGO DELLA VALLE E LILLI GRUBER A OTTO E MEZZODIEGO DELLA VALLE E LILLI GRUBER A OTTO E MEZZO MA NEL MIRINO C’È LA ROSEA. E qui, nella risposta, viene il bello. Della Valle, se ha rinunciato alla prova di forza in borsa (poteva farlo quando il povero Giuseppe Rotelli, malato, rinunciò a sottoscrivere la propria quota), non ha alcuna intenzione di farsi da parte. Ha solo cambiato strategia. Convinto com’è che la Rcs non ce la possa fare, vuole avere un ruolo nello spezzatino delle sue attività con cui sarà costretta a darsi al miglior offerente. E, in particolare, guarda alla Gazzetta dello Sport sui cui destini cova un’ipotesi di internazionalizzazione. Della Valle, insieme con qualche amico (e di sicuro Luca di Montezemolo non sarebbe estraneo alla partita) vorrebbe mettere sotto lo stesso tetto la rosea, il quotidiano spagnolo Marca (che già Rcs possiede) più la francese Equipe e un non meglio precisato giornale asiatico, di cui si sa solo che è di grande lignaggio e tiratura. gazzettagazzetta diego della valle vogue fashion night out foto lapressediego della valle vogue fashion night out foto lapresse Insomma, l’obiettivo è un formidabile polo di stampa sportiva, interlocutore obbligato per quel ricco mondo di eventi e sponsorizzazioni che intorno allo sport ruota muovendo miliardi di euro. OCCHI PUNTATI ANCHE SU PANORAMA. Riuscirà l’ambizioso Diego nell’impresa? Lui non ha dubbi e aspetta che la pera Rcs cada dall’albero, menando appunto qualche fendente al tronco per accelerare la cosa. Intanto, per ingannare l’attesa, ha messo nel mirino qualche diversivo. Nella fattispecie, ha chiesto alla Mondadori di vendergli Panorama, lo storico settimanale che ha chiuso il 2013 in rosso e sulle cui possibilità di ripresa i vertici di Segrate nutrono uno sconsolato scetticismo. PANORAMA logoPANORAMA logo Se fosse per l’amministratore delegato Ernesto Mauri e per la presidentessa Marina Berlusconi l’affare si sarebbe già chiuso. Ma il padre della signora, che non dimentica il pubblico e virulento affronto fattogli dallo scarparo in quel di Vicenza (era un plenum di Confindustria del marzo 2006, quello in cui della Valle gridò a Berlusconi di vergognarsi come farebbe un tifoso contro l’arbitro nemico), ha risposto picche.