Alberto Custodero, la Repubblica 3/1/2014, 3 gennaio 2014
I DUBBI DELL’UE SUL CANONE DELLA RAI CONVOCATO IL PRESIDENTE DELLA VIGILANZA
ROMA — Il Parlamento europeo convoca, per il 19 marzo, il presidente della Commissione italiana che vigila sulla Rai.
Il grillino Roberto Fico dovrà descrivere l’azione di controllo che la sua Commissione ha svolto su quelle che l’Europa considera delle possibili gravi criticità. L’audizione avrà luogo a Bruxelles davanti agli eurodeputati della Commissione Petizioni. Commissione che ha ricevuto la richiesta di 14 mila cittadini italiani – sollecitati dalla leghista Mara Bizzotto – che chiedono addirittura l’eliminazione del nostro canone.
Ecco il cahier des doléances che, in questa fase ancora istruttoria, l’Europa contesta all’Italia. E sul quale richiede a Fico chiarimenti. Il primo quesito riguarda la facoltà che il cittadino italiano ha di non pagare il canone facendosi sigillare il televisore per non ricevere i canali Rai. Così facendo però — è il dubbio della Commissione Petizioni — quel cittadino con l’apparecchio sigillato non potrà più vedere altri canali televisivi, e ciò potrebbe violare l’articolo 10 della Convenzione europea sui Diritti dell’uomo. Altro punto critico riguarda la fruibilità dei programmi Rai da parte di disabili, visivi e auditivi. Ebbene, secondo Bruxelles la Rai offrirebbe all’utenza meno fortunata un numero ridotto di programmi, con una possibile conseguente violazione della Carta dei Diritti fondamentali dell’Ue.
Un altro dubbio è relativo al comportamento della azienda di Viale Mazzini durante i governi Berlusconi, quando la Rai era in “guerra” con Sky. Ebbene, in quel periodo, accendendo il decoder Sky e sintonizzandosi sul canale Rai (ad esempio il 101), capitava di trovare i programmi oscurati. Per seguire programmi di pregio come film, fiction o partite importanti, gli utenti erano costretti a dotarsi di un altro decoder (Tv Sat) che consentiva la libera fruizione delle trasmissioni Rai criptate per il decoder Sky. Ora la Commissione europea vuole vederci chiaro, tenuto conto che questo strano meccanismo è già stato oggetto di una sentenza di condanna del Consiglio di Stato nel 2013. Un’altra contestazione chiama in causa i bilanci della Rai, non sempre «trasparenti». Questa difficoltà di consultazione di tutte le voci del conto profitti e perdite della Rai potrebbe configurare una violazione della direttiva europea sui consumatori. Da ultimo, si parla, infine, del canone: è legittimo, chiederà la Commissione Petizione a Fico, oppure è un aiuto improprio che lo Stato italiano riconosce all’azienda Rai?
La presidente della Commissione Petizioni , Erminia Mazzoni (ex Pdl, ora alfaniana), ha chiesto a Fico di presentarsi con un «resoconto degli esiti delle attività di controllo» da lui fatti «in merito ai fatti contestati». Il tema interessa anche la senatrice democratica Laura Puppato (componente della Commissione di Vigilanza Rai) che annuncia una interrogazione per sapere «se non sia il caso di avere al Senato e alla Camera delle anticipazioni rispetto agli importanti quesiti sollevati a Bruxelles. Quesiti che vanno ben oltre la semplice richiesta di abolizione del canone contenuta nella petizione».