Massimo Gaggi, Sette 3/1/2014, 3 gennaio 2014
LA BORSA È DI PLASTICA
Nel 2012 furono le avventure (e disavventure) di Facebook a tenere banco a Wall Street. L’anno appena concluso è stato quello dello sbarco in Borsa di Twitter, Ipo di dimensioni non enormi, ma di grande successo: simbolo di un anno di ritrovata fiducia dei mercati azionari che hanno premiato le promesse tecnologiche di una società che nella sua storia non ha ancora fatto un dollaro di profitto e il cui “business model” è alquanto controverso. E il 2014? Potrebbe essere l’anno del ritorno alla tangibilità dei solidi profitti, quello dei riflettori puntati su società che si occupano di affari di successo e in grande crescita. E c’è già un candidato alla palma di “initial public offering” (Ipo) dell’anno: Alphaeon, una società californiana che fornisce materiale per la chirurgia plastica e cosmetica, protesi e Botox a medici e chirurghi della West Coast americana. Quello della chirurgia cosmetica è un settore molto ricco e che non conosce crisi (14,6 milioni di interventi l’anno scorso negli Usa, con un incremento del 5 per cento). E Alphaeon, nata pochi anni fa come rete di approvvigionamento messa su dagli stessi chirurghi, una specie di cooperativa, è arrivata in poco tempo a fatturare ben due miliardi di dollari. Robert Grant, amministratore di una società oggi posseduta da 250 specialisti del settore – soprattutto i chirurghi più amati dalle star di Hollywood – è convinto che questo sia il momento per il grande balzo in Borsa: con la riforma sanitaria di Obama, dice, ci saranno opportunità anche per la chirurgia estetica, “in pochi anni possiamo arrivare a 5 miliardi di fatturato”. Una miniera d’oro, anche perché la società ha avuto fin qui margini di profitto stellari: addirittura il 60 per cento. Grant sostiene che la sua società fornisce i materiali per il 30 per cento della chirurgia Lasik e controlla un quarto del mercato americano delle protesi, mediche e cosmetiche, per il seno. Nei prossimi mesi Alphaeon preparerà l’Ipo (previsto per la fine dell’estate) con una campagna mediatica che avrà come testimonial alcuni volti celebri del cinema. Pamela Anderson? Cher? Stallone? Per ora i nomi sono top secret. Il rischio è che siano volti celebri ma irriconoscibili, tra labbra a canotto, nasini all’insù e zigomi rialzati.