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 2013  dicembre 31 Martedì calendario

SI STUDIA IL PREZZO PER LE FONDAZIONI


Cariplo e CariVerona restano (potenzialmente) della partita. Compagnia di San Paolo si è chiamata fuori e difficilmente potrà essere ricoinvolta, mentre nella cordata delle Fondazioni salva-Mps potrebbero entrare altri enti, medio-piccoli, invitati a portare acqua – ognuno secondo le proprie possibilità – al mulino della cugina senese.
D’altronde, come ha fatto chiaramente intendere la presidente, Antonella Mansi nelle dichiarazioni rilasciate all’indomani dell’assemblea, tra le poche certezze che lo slittamento in avanti dell’aumento di capitale porterà in dote c’è quella del tempo, tempo in più per valutare la percorribilità di strade tortuose ma non per questo impraticabili. Tra cui, ha fatto intendere la stessa Mansi, c’è anche quella delle Fondazioni: «Valuto in modo positivo il progetto che prevede il coinvolgimento di altri enti – ha dichiarato ieri a Radiocor –. In questa fase non c’erano le condizioni e ribadisco che non c’é mai stata una trattativa, ma la disponibilità é stata positiva perché si tratta di soggetti che comprendono il valore di una fondazione».
Morale: nessuna preclusione, anzi, da parte dell’ente senese a valutare l’intervento di una cordata composta da altre Fondazioni. Sì, ma quali? Al momento, si apprende, solo Cariplo e Verona sarebbero pronte a fare la loro parte; anche se, come è noto, la prima non può agire da sola, mentre per la seconda le condizioni – soprattutto di prezzo – per partecipare al salvataggio non sarebbero considerate ancora interessanti. L’ente scaligero, poi, ha aperta anche la partita con la Cdp sulla liquidazione incassata un anno fa quando è uscita dal capitale: la Fondazione è in causa con la Cassa perché chiede oltre 400 milioni in più dei 56,6 incassati, e – sebbene i due dossier siano diversi e tenuti separati – a Verona si ritiene che se si trovasse un accordo su questo versante, ecco che tutta o buona parte della somma ricevuta da Cdp potrebbe essere impiegata sul Monte dei Paschi.
Questi i ragionamenti al centro dei colloqui informali che si stanno susseguendo anche in queste ore tra gli enti e gli advisor. Ancora nessuna riunione, invece, per gli organi delle Fondazioni: sia a Milano che a Verona i consigli, a quanto risulta, saranno convocati solo dopo le Feste, dal 7 gennaio in avanti, quando ci saranno elementi più chiari da poter offrire ai board, a partire dal prezzo a cui si potrebbe comprare parte del 33,5% che fa capo a Palazzo Sansedoni: ieri il titolo ha chiuso a 0,175 euro, e proprio quota 17 centesimi, stando ai rumor di Borsa, potrebbe essere la soglia intorno alla quale imbastire le trattative. Trattative a cui potrebbero partecipare anche altri enti: con il traguardo più distante, infatti, ci sarà il tempo per guardare anche ad altre Fondazioni medie, a partire da quelle toscane come CrLucca e CrFirenze, che nei giorni scorsi si erano dichiarate non coinvolte nell’operazione.
In ogni caso, si ragiona negli enti, le Fondazioni potranno essere solo parte di un disegno più ampio, in cui riunire anche altri investitori pronti a scommettere su Mps prima e dopo l’aumento di capitale.