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 2013  dicembre 31 Martedì calendario

L’AVIAZIONE CIVILE COMPIE CENTO ANNI E CHIUDE IL 2013 CON 3 MILIARDI DI PASSEGGERI


ROMA — Oggi con 9.323 dollari è possibile comprare il giro del mondo in una classe economica affollata oppure sdraiarsi in una lussuosa suite tra le nuvole godendo però di un solo biglietto di andata e ritorno verso mete indimenticabili.
Ma esattamente 100 anni fa, nelle prime ore del Capodanno del 1914 che segnò l’inizio dell’aviazione civile, al costo di 400 dollari (l’equivalente degli attuali 9.323) un passeggero riuscì ad entrare per sempre nella storia: Abram Pheil, già sindaco di St. Petersburg in Florida, si aggiudicò l’asta per l’unico biglietto disponibile sul primo collegamento con passeggeri paganti, mai tentato nella storia dell’aviazione. Il posto era scomodissimo e il peso consentito al decollo permetteva di far “accomodare” solo una persona e un bagaglio a mano per, al massimo, 80 chili complessivi.
Il volo fu organizzato da Percival Fansler sulla linea della compagnia aerea della baia fondata da Thomas Benoist. Ai comandi del biplano Tony Jannus, altro nome in cima alla lista dei pionieri della aviazione, che soltanto qualche mese prima aveva “lanciato” dall’aereo un ospite: il primo paracadutista della storia. Jannus e il suo unico passeggero, attraversarono la baia di Tampa in Florida, per un volo durato 23 minuti. Una traversata che aprì i cieli all’aviazione civile accorciando di 12 ore lo stesso tragitto effettuato su rotaia e di ben 22 quello servito dalle imbarcazioni che solcavano faticosamente la baia impiegando quasi 23 ore.
Al suo arrivo davanti ad un pubblico di circa 3mila persone urlanti, il comandante trovò anche un pizzico di Italia: la banda chiamata ad allietare l’evento era formata da musicisti del nostro Paese, che accompagnavano gli spettacoli circensi più noti dell’epoca negli Stati Uniti. Ma la storia del pilota, come è avvenuto per molti pionieri del volo, si chiuderà soltanto due anni dopo nei cieli della Russia: Jannus morì schiantandosi nel Mar Nero con un biplano da guerra. E il suo corpo non fu mai ritrovato.
I primi 100 anni di vita dell’aviazione commerciale saranno festeggiati domani dalle compagnie di tutto il mondo e dalla Iata, l’associazione che le rappresenta, con un volo commemorativo
alle 10 del mattino nella baia di Tampa che verrà effettuato con una replica dell’idrovolante Benoist accarezzato da quei quattro “visionari” appassionati di volo
che avevano solo intuito nel 1914 le potenzialità del trasporto di persone con gli aeromobili. Anche se questo compleanno cade nel momento forse peggiore nella storia dell’aviazione, le compagnie aeree restano uno dei pilastri dell’economia mondiale. Il 2013, nonostante la crisi, ha infatti segnato il record di passeggeri. Per ogni secondo che scocca, decolla almeno un aereo che in media fa volare un centinaio di passeggeri mentre tutti i velivoli in volo divorano in un minuto ben 70mila chilometri. Numeri migliori dei boom vissuti dal settore a partire dagli anni Ottanta in poi. Ma ben poco resta anche dello spirito di quel volo che 100 anni fa venne pagato con un assegno che da solo valeva un quinto del costo del biplano.
Le compagnie si stanno ristrutturando anche in maniera selvaggia e soprattutto le linee aeree europee tradizionali vivono momenti di grande difficoltà, schiacciate come sono dalla concorrenza spietata delle low cost e dei ricchi signori del Golfo. In ogni caso il 2013 ha visto un record di passeggeri con oltre 3,1 miliardi di biglietti staccati che arriveranno a quota 3,3 miliardi nel 2014 e a 3,6 miliardi nel 2016. Numeri che mostrano i passi da gigante dell’aeronautica commerciale ma anche i limiti di una corsa a prezzi sempre più bassi e servizi ugualmente scarsi.
Come spiega il numero uno di Iag (British Airways-Iberia) Willie Walsh «l’aviazione civile ha cambiato il modo di vedere e vivere il mondo, soprattutto a partire dalla fine degli anni Ottanta. Anche se - aggiunge - c’è ancora molto da fare per migliorare l’impatto sull’ambiente» visto che l’aviazione civile produce ancora il 2% del totale delle emissioni di CO2. «Ma l’aviazione è una forza positiva - sottolinea il direttore generale della Iata Tony Tyler - che dovrà migliorarsi e superarsi anche per i prossimi 100 anni di storia».