Paolo Siepi, ItaliaOggi 31/12/2013, 31 dicembre 2013
PERISCOPIO
Hitler, se avesse vinto la guerra, avrebbe ridotto l’Italia a Paese agricolo, fornitore della Germania, potenza industriale. Corriamo lo stesso rischio, non perché costretti, ma per sudditanza. Non mi stupirei che qualcuno dei nostri politici più «diligenti» diventasse (con l’interessato sostegno della signora Merkel) presidente della Commissione europea «per servizi resi alla Germania», secondo una prassi che se, da noi, si vuole fare carriera, non serve far bene il proprio mestiere, è più utile mettersi al servizio di qualcuno. Piero Ostellino. Corsera.
«Gli attivisti verdi e i burocrati europei forse non staranno cospirando per affamare milioni di africani subsahariani ma è come se lo stessero facendo», aveva detto il direttore dell’Agenzia americana per lo sviluppo internazionale, Andrew Natsios, contro gli ambientalisti radical che incoraggiano i governi africani a respingere il cibo geneticamente modificato. «Costoro possono fare questi giochetti con gli europei che hanno la pancia piena, ma è ripugnante e spregevole vederlo fare quando sono in gioco che vite degli africani». Giulio Meotti. Il Foglio.
Io la conosco bene la realtà, proprio perché sono stato un uomo di spettacolo e so distinguere la realtà dalla finzione. Ronald Reagan. Stefania Tamburello, L’economia è il mezzo per cambiare l’anima. Margaret Thatcher e Ronald Reagan in parole loro. Rizzoli Etas
Certo che ci sono, nel nostro paese, persone che diffidano della sinistra, che non credono nelle sue soluzioni, che non la voterebbero mai, o che perlomeno non voterebbero questa sinistra (e forse neppure quella di Renzi). Ma questo elettorato, che in effetti potrebbe votare Forza Italia, è un elettorato radicale, non certo un elettorato moderato. Non è fatto di impiegati pubblici e pensionati, ma semmai di artigiani, piccoli imprenditori, professionisti, partite Iva. Non vuole la stabilità promessa da Letta, perché la vede come immobilismo. Vuole cambiamenti radicali, innanzitutto in materia economica: meno tasse, meno burocrazia, più libertà di impresa. È assai meno interessato ai temi della giustizia penale, della privacy, delle riforme istituzionali cui Berlusconi attribuisce tanta importanza, confondendo le proprie priorità con quelle del suo elettorato. Luca Ricolfi. La Stampa.
L’Europa, attraverso lunghe e difficili tappe, si è formata come unione economica e, dal 2002, anche monetaria E l’unione monetaria, prima di un centro politico formalizzato e legittimato, ha provocato problemi seri in vari paese. Ma è grottesco il tentativo dei partiti di scaricare, chi in maggior misura (la cosiddetta destra), chi in minore (la cosiddetta sinistra) sull’Europa, il montante disagio italiano sull’Europa. Massimo Fini. Il Fatto.
Non sono di alcun partito né di alcuna chiesa, ma quelle o quelli che mi leggono sanno come la penso. Chiara Frugoni, medioevalista insigne. Le Monde.
In capo a tutto c’è Dio, padrone del cielo e della terra... Poi viene il Principe di Torlonia, padrone della terra. Poi vengono le guardie del principe. Poi vengono i cani della guardie del principe. Poi nulla. Poi ancora nulla. Poi ancora nulla. Poi vengono i cafoni. Ignazio Silone. «Fontamara».
Una sera, a Doppia coppia, allo straordinario imitatore Alighiero Noschese scappa del tutto la frizione: e mi imita incinta, con feroce ironia con il bellissimo ma spiantato Teddy Reno accalappiato da me e sul sesso del mio nascituro. Era una parodia crudele. Non doveva tirare in ballo mio figlio che stava per nascere: feci causa alla Rai. La vinsi. Il giorno stesso, il presidente della repubblica, Leone, firmò un’amnistia generale che cancellò anche quel reato. E insomma, niente, la storia di un clamoroso successo da noi finisce in pratica lì, con la Rai che si offende per la causa e l’ostracismo Rai, allora, era l’ostracismo per gli anni a venire e, va ricordato sempre, l’ostracismo Rai, allora, era ostracismo da tutto. Rita Pavone. la Repubblica.
Solo il culto ha la forza di sostenere la cultura. Se si spegnesse la fede, la Capella Sistina finirebbe in Cina, la Torre di Pisa a Las Vegas, e la facciata di Santa Maria Novella andrebbe ad adornare la proprietà di un magnate kazako o indonesiano. Camillo Langone. Il Foglio.
C’è il rischio di banalizzare la misericordia divina dando l’immagine, sbagliata, secondo la quale Dio non potrebbe far altro che perdonare. Gerhard Ludwig Muller, responsabile dell’ex Sant’Uffizio. Kronadsblatt, settimanale online della diocesi di Friburgo.
Io non sono un «cane da guerra»: soprannome questo dato, nel linguaggio dei giornalisti, a coloro che sono eccitati dai campi di battaglia. Ho 62 anni e non ho mai dormito con giubbetto para proiettili. Che piovano (delle bombe) e no, quando mi addormento mi piace avere addosso dei calzoni di pigiama. Io seguo ciò che avviene alla gente, quale che sia la stagione. In tempo di pace, parlo di elezioni e di poeti. In tempo di guerra racconto i combattimenti. Parlo di poeti perché è questo che il mondo arabo e persiano hanno prodotto di più bello. Jean-Pierre Perrini. Libèration.
Ci sono 86 miliardi di neutroni nella testa di un uomo. Ognuno di questi ha forse un migliaio di connessioni. Così la complessità di questa struttura supera qualsiasi altra cosa conosciuta nell’universo e qualcuno persino teme che il nostro cervello non sia abbastanza complicato da riuscire a capire il nostro cervello. Francis Collins, «The last frontier of medical research». WSj.
I fatti brutali dell’assassinio di JF Kennedy sono veramente incredibili: l’uomo più potente del pianeta, il meglio protetto al mondo, vittima di un perdente, asociale, senza nemmeno una motivazione chiara. Tutto ciò sfida la logica! Vincent Quivi, Qui n’a pas tueè John Kennedy?. Seuil.
Sotto il coperchio della serietà monetaria e finanziaria, la lotta di classe è stata sostituita dalla lotta fra le classi di età. Protette dai loro risparmi e dal loro statuto le classi mature sfuggiranno alle conseguenze di questa politica crudele. Sono i giovani e i lavoratori non qualificati che pagano la fattura sociale. Come Shylock nel Mercante di Venezia coloro che creano la moneta esigono le loro libbre di carne dalle nuove generazioni in modo da garantire il loro patrimonio e l’ammontare della loro pensione. Laurent Joffrin. Le Nuovel Obs.
Niente è più triste degli amori eterni che finiscono. Roberto Gervaso. Il Messaggero.