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 2013  dicembre 31 Martedì calendario

“IO, I MIEI ERRORI E LE EUROPEE: HO ANCORA UNA VITA DAVANTI”


Mi candiderò alle Europee, perché voglio riportare l’Italia dei Valori in tutte le istituzioni. Ma ci aspetta un 2014 difficile: un anno di rabbia e vetrine rotte”. Il presidente onorario dell’Idv, Antonio Di Pietro, parla dalla sua Montenero di Bisaccia. Assicura: “Trascorro giorni sereni, facendo il contadino”. Ma per il futuro ha anche altri progetti.
L’anno che sta finendo è stato davvero duro per l’Idv, rimasta fuori del Parlamento. Di certo hanno inciso due fatti, dell’autunno 2012: la puntata di Report sul suo presunto impero immobiliare (“le 56 case di Di Pietro”) e l’arresto per peculato dell’ex capogruppo Idv presso la Regione Lazio, Vincenzo Maruccio. Innanzitutto, io non provo rancore verso Report. Loro riportarono delle informazioni così come gliele avevano riferite certe persone, in parte già condannate. Io rilasciai alla trasmissione un’intervista in cui non mi dimostrai all’altezza della situazione. Feci una battuta ridicola, “mia moglie non è mia moglie”. Ora siamo in una fase di mediazione legale: ho chiesto in udienza a Report di poter fornire un’altra versione sulla base di nuovi documenti, con un’intervista. Vorrei una nuova trasmissione per spiegare come sono state costruite ad arte tante notizie contro di me. Per difendermi dal 1994 a oggi ho intentato 353 cause civili e penali, tra quelle definite con sentenza e i procedimenti in corso.
Maruccio, accusato di aver sottratto fondi per oltre un milione al partito, era un dipietrista doc. A molti è parsa la conferma della sua tendenza a sbagliare nella scelta dei dirigenti.
Ho commesso diversi errori. Alcuni madornali, come per De Gregorio: nel suo caso ho dimostrato di non aver letto i fondamentali di Lombroso. Detto questo, tutti parlano di Maruccio, ma io so che in tutti i consigli regionali ci sono tutti i partiti coinvolti in casi simili. E ancora: Razzi e Scilipoti cambiarono casacca, ma perché non ricordano mai gli altri 9 che votarono per il governo Berlusconi? E Calearo (ex deputato Pd, ndr) con chi stava? Era sempre e solo Di Pietro a sbagliare le scelte?
Ma serviva più attenzione.
Io mi prendo tutte le mie responsabilità. Tornassi indietro, certi candidati scelti solo perché avevano un po’ di voti non li ripresenterei. Prima che facessero il boom alle scorse Politiche, lo dissi a Grillo e Casaleggio: fate in modo che non capiti a voi quello che è capitato a me. Ovvero, nella fretta di creare una classe dirigente, di occuparvi più del risultato che del conoscere bene sul campo i candidati. Approvo la loro idea di farsi le pulci tra di loro prima di rivolgersi all’esterno.
Gran parte dei voti dell’Idv sono andati a Grillo.
Certo, è così. Quando fondai Rivoluzione civile con Antonio Ingroia, brava persona ma poco scafata in politica, io ci credevo. Ma il cittadino vide in Rc un insieme di facce divergenti tra loro, ammucchiate, e alle Politiche andò male. Dopodiché, quando ho visto il risultato di Grillo, mi sono tranquillizzato.
Lei provò a fare un patto elettorale con lui?
Per sposarsi bisogna essere in due. A me avrebbe fatto piacere, ma rispetto la scelta di Beppe di non allearsi con nessuno.
Vi sentite spesso con lui e con Casaleggio?
Certo, ci siamo anche fatti gli auguri. Gianroberto è una persona seria e preparata, ha conosciuto la politica gestendo il sito dell’Idv: questo gli ha permesso di imparare pure dai nostri errori.
Le chiedono consigli?
No, non c’è bisogno. Non voglio mettere il cappello sui risultati altrui.
Ora lei vuole presentarsi alle prossime Europee.
Ma la politica ha ancora bisogno di Di Pietro?
Ogni vita ha la sua storia, e io ne ho avute tante, di vite e di storie. Ora voglio fare il consigliere della nuova generazione dell’Idv, aiutarla a crescere. Il partito l’ho consegnato ai giovani con il congresso del giugno scorso che ha eletto Ignazio Messina segretario.
Chi sceglierà i vostri candidati?
Un comitato elettorale di 5 persone, di cui faccio parte, sottoporrà i nomi al segretario. I 72 nomi verranno poi messi sul nostro sito due mesi prima del voto, così il web ci aiuterà a fare un ulteriore controllo sui candidati.
Alle primarie lei voleva votare Renzi. Spera in un’alleanza tra il suo Pd e Idv?
Ho espresso la preferenza per Renzi perché c’è un bisogno di ricambio generazionale. Non ho parlato mai di politica con lui, ma il segretario dell’Idv sta dialogando con il nuovo segretario del Pd.
Renzi farà saltare il governo?
Purtroppo no. Io penso che sarebbe meglio andare a votare il prima possibile, ma questo è un Parlamento di nominati: ci sono più Razzi e Scilipoti che mosche, lì dentro. Non gli permetteranno di dare lo stop.
Lei è sempre stato contrario alle larghe intese. Ma non c’è nulla da salvare?
Questo è solo un governo di abili venditori. Dicono sempre quello che faranno domani, mai quello che hanno fatto ieri. Quando parlano sembra di sentire la voce di Berlusconi.
A proposito: per il capo di Forza Italia politicamente è proprio finita?
Sì, anche se lui non ne vuole prendere atto, e sta ridicolizzando la propria figura.
Grillo invoca l’impeachment per Napolitano: è d’accordo?
Fui il primo a non condividere, anche da dentro il Parlamento, la posizione arrogante del presidente della Repubblica sul processo sulla trattativa Stato-mafia a Palermo, e nel sostenere che doveva dare il buon esempio presentandosi a testimoniare . Fu una delle ragioni per cui mi buttarono fuori dal centrosinistra: misero un veto sull’Idv per fare un piacere a Napolitano.
Ma da un punto di vista normativo, ci sono gli estremi?
Lo si è visto in queste ultime ore, sul decreto Salva Roma: di fatto, il presidente svolge anche un’attività di governo. Mi pare che questo non sia rispettoso della Costituzione. Al netto delle parole di Grillo un po’ sopra le righe, vorrei che si riflettesse sulla sostanza delle cose. Ma l’informazione blasonata elogia solo il grande vecchio che ha preso per mano l’Italia.
Il Paese brucia di rabbia: lei che ne pensa dei Forconi?
Mi dispiace molto vedere come sia stato rovinato un movimento spontaneo di persone e categorie disperate. Io andai alla prima manifestazione dei Forconi, in Sicilia, e mi sentivo a casa. Ma ora sono stati infiltrati da bande che li stanno trasformando in qualcosa di indecifrabile.
Che 2014 sarà?
Ci sarà un aumento esponenziale di rabbia, e sarà l’anno delle vetrine rotte e delle auto incendiate. Diranno che esaspero gli animi, ma questa è la fotografia. Purtroppo.