Giorgio Ursicino, Il Messaggero 2/1/2014, 2 gennaio 2014
ACCORDO FATTO FIAT CONQUISTA CHRYSLER
L’OPERAZIONE
ROMA Il dato è tratto, Fiat e Chrysler sono un’azienda unica. Come nei giorni scorsi annunciato da Il Messaggero, la trattativa fra la filiale americana del Lingotto e il fondo Veba, che ancora deteneva il 41,5% dell’azienda di Auburn Hills, era alla stretta finale poiché Sergio Marchionne aveva deciso di chiudere la partita in tempi rapidi per evitare ulteriori speculazioni e polemiche. Soprattutto per evitare la quotazione a Wall Street di una parte di Chrysler (l’iter era in corso) che avrebbe reso sicuramente più complessa la fusione e l’integrazione del gruppo italiano con quello americano.
NIENTE AUMENTO DI CAPITALE
L’intesa è stata siglata nei minimi dettagli e prevede diversi passaggi, ma ora si tratta di attendere soltanto i tempi tecnici per il closing dell’operazione che peraltro saranno brevissimi (entro il 20 gennaio). Quando tutto sarà ratificato nelle casse del fondo pensione controllato dal sindacato americano Uaw saranno entrati complessivamente 3.650 milioni di dollari (2,65 miliardi di euro al cambio attuale), ma Fiat dovrà sborsare una cifra più contenuta e, come sottolineato dal Lingotto, non sarà necessario nessun aumento di capitale, basterà la liquidità dell’azienda (oltre 10,5 miliardi di euro esclusa quella di Chrysler al 30 settembre 2013).
Il primo passaggio prevede un’erogazione straordinaria da parte di Chrysler Group a tutti i suoi soci per un corrispettivo di 1.900 milioni di dollari (1,38 miliardi di euro). Una parte finirà direttamente a Veba, mentre quella spettante a Fiat North America (FNA) verrà versata dal Lingotto al fondo americano e costituirà parte del prezzo d’acquisto. Al closing, cioè fra poche settimane, il Fiat attraverso FNA verserà 1.750 milioni di dollari (1,27 miliardi di euro) che rappresentano il prezzo residuo. Contestualmente alla firma dell’accordo per il passaggio delle quote, il Chrysler Group e il potente sindacato Uaw hanno siglato anche un memorandum d’intesa che integra il contratto collettivo del gigante di Detroit.
GLI ALTRI 700 MILIONI
Questo ulteriore accordo prevede che Chrysler Group verserà a Veba Trust 700 milioni di dollari (poco più di 500 milioni di euro), suddivisi e 4 trance da saldare annualmente. La prima, pagata con la liquidità dell’azienda di Auburn Hills, si concretizzerà il giorno stesso del closing, le altre tre nello stesso giorno degli anni successivi. A fronte di questi corrispettivi Uaw si impegna a sostenere le attività industriale di Chrysler Group ed a facilitare l’integrazione con il network industriale Fiat in modo da garantire la corretta applicazione dei principi del World Class Manufactoring in tutti gli stabilimenti che il nuovo Gruppo ha nel mondo e al raggiungimento del relativo piano industriale a lungo termine. Il Lingotto e Veba, infine, si sono impegnati a ritirare l’azione legale presso la corte del Delaware che doveva servire ad interpretare il contratto di call option e quindi il valore delle quote del capitale Chrysler in mano a Veba di cui Fiat aveva esercitato il diritto di acquisto.
L’INTEGRAZIONE ACCELERA
Ora si apre un nuovo scenario e Marchionne sarà finalmente libero di operare. Fra dieci giorni a Detroit accenderà le luci il Salone dell’Auto e “Motor City” sarà per un paio di settimane la capitale mondiale del settore. Un passaggio troppo importante per presentarsi all’evento ancora con le carte in mano. L’integrazione tecnologica, di management e industriale fra Torino e Detroit è stata rapida e ora che anche l’azionista è unico potrà ulteriormente accelerare.