Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  gennaio 02 Giovedì calendario

DAL SOGNO ALLA REALTÀ “COSÌ PORTEREMO L’UOMO SU MARTE”


«Discuteremo per la prima volta di una missione con equipaggio su Marte, con tutte le agenzie spaziali. Ma si parlerà anche di progetti per utilizzare le risorse minerarie al di là della Terra e di come potrebbe essere il futuro nello spazio dopo la Stazione Spaziale. E, soprattutto, si discuterà di come rendere globali i prossimi programmi di esplorazione umana dello spazio». A parlare è Giuseppe Reibaldi, ingegnere nucleare con il pallino dello spazio: dopo 35 anni trascorsi all’Agenzia spaziale europea, è ora direttore dei «Voli abitati» dell’Accademia Internazionale di Astronautica. Lui sarà tra i protagonisti del summit internazionale che si terrà a Washington il 9 e 10 gennaio prossimi. A partecipare saranno i leader di una trentina di agenzie spaziali o di «equivalenti» da tutto il pianeta. Scopo: preparare il futuro dell’esplorazione spaziale, sia umana sia robotica, coinvolgendo il maggiore numero possibile di nazioni, comprese quelle più povere, perché - spiegano gli esperti - si tratta di «un obiettivo comune per tutta l’umanità».
Il lavoro da fare è impegnativo. I piani, infatti, segnano un po’ il passo, mentre nuovi Paesi, come Cina e India, si sono dotati di capacità tecnologiche ormai ai vertici. L’Accademia, quindi, dovrà funzionare da « catalizzatore» con proposte specifiche. «Tutto nasce dal precedente summit del 2010 - ricorda Reibaldi -: per la prima volta mettemmo insieme i numeri uno delle agenzie, definendo una serie di priorità. Ora è stato dato il via a 16 iniziative ed è stata proposta la partecipazione alle agenzie di tutto il mondo. Ma si sta cercando un coinvolgimento maggiore dal punto di vista operativo».
Un esempio? «Per la prima volta si discuterà come arrivare su Marte con gli astronauti - aggiunge -. Raggiungere il Pianeta Rosso è il grande obiettivo di molte agenzie, con le quali non ci poniamo in contrapposizione. Anzi, cerchiamo di discutere, presentare i progetti e proporre possibili sinergie». Ma, oltre alla ricerca e alle tecnologie, non mancherà il settore del «diritto spaziale». Se un astronauta in orbita non può’ rientrare sulla Terra, come è possibile, in termini tecnici, giuridici e politici, andarlo a recuperare? «Si deve iniziare a riflettere su questo tema per trovare nuovi accordi».
Un altro tema-chiave - dice Reibaldi - «riguarda lo sfruttamento delle risorse minerarie della Luna o di altri corpi celesti, come gli asteroidi. Oggi non esistono normative sul recupero e la vendita di minerali provenienti da corpi extraterrestri. Trovare un accordo internazionale su questo tema è una condizione necessaria perché le industrie private inizino a investire in queste attività. E, infatti, uno degli obiettivi della sonda cinese “Chang’e 3”, che da poche settimane portato un rover sulla superficie lunare, è proprio quello di confermare la presenza di materiali rari sulla Luna».
E come sarà il futuro nello spazio dopo che la Stazione Spaziale Internazionale sarà andata in pensione? «Sarà uno dei temi principali che verranno affrontati - commenta -. Sono molte le alternative. Basi sulla Luna? Viaggi verso Marte e gli asteroidi? Questo sono solo i programmi a breve-medio termine. Noi vorremmo affrontare e valutare anche ciò che si potrà fare dopo».
E, infatti, molti sperano che la prima pietra per la colonizzazione permanente dello spazio possa essere messa proprio tra pochi giorni a Washington. D’altra parte, la stessa Accademia, 50 anni fa, raccomandava e prevedeva missioni umane sulla Luna, stazioni spaziali e missioni robotiche nel sistema solare. Sembrava fantascienza, e invece...