Margherita De Bac, Corriere della Sera 2/1/2014, 2 gennaio 2014
I PICCOLI SONO PIÙ DEBOLI COME HANNO FATTO A EVITARE L’IPOTERMIA ?
1È normale che due bambini di 4 e 5 anni vengano ritrovati in buone condizioni dopo una notte sotto zero e non abbiano sofferto di assideramento?
Le informazioni sono di Guido Giardini, presidente della società italiana di medicina della montagna, neurologo ad Aosta. «I soccorritori hanno giustamente parlato di miracolo. I bambini infatti soffrono l’ipotermia (assideramento) più degli adulti. Hanno un elevato rapporto tra testa e corpo. La testa in proporzione è più grande e la maggiore estensione del cuoio capelluto aiuta il calore a disperdersi. Ecco per quale motivo in montagna bisogna indossare cappelli. I due bambini se hanno superato la prova erano ben coperti o hanno trovato un buon riparo».
2Come si previene l’ipotermia?
«Primo, isolarsi dal vento che raffredda più velocemente il corpo. Secondo, evitare il contatto diretto col terreno, specie se gelato, utilizzando tronchi e rami. Bisogna togliere di dosso indumenti bagnati. È fondamentale limitare la riduzione di perdita di calore, l’ideale sarebbe cercare di produrne con attività muscolare. Terzo, proteggere mani e piedi: l’organismo per salvaguardare le zone vitali, come cuore, cervello e polmoni, sacrifica le zone periferiche del corpo richiamando il sangue. Ecco perché c’è il rischio di congelamento che però è distinto dall’ipotermia. I due fenomeni non sono necessariamente legati».
3L’ipotermia è suddivisa in stadi?
«Gli stadi sono tre. Nel primo, lo stadio lieve, la temperatura del corpo scende tra 35 e 32 gradi ed è caratterizzata da brividi che servono a dare calore e indurre una reazione adrenalinica, a svegliare. Sotto i 32 gradi si entra nello stadio severo con rischio di problemi cardiaci e stato di coscienza alterato. Compaiono sonnolenza e spariscono i brividi. Chi si addormenta rischia la vita perché nel sonno il corpo si raffredda più velocemente. Il terzo stadio, sotto i 28 gradi coincide con la morte apparente. Battito flebile, respiro lentissimo, la vittima è in coma. Andrebbe rianimata e riportata alla temperatura corporea di 36 gradi e solo allora si potrà dire se è ancora in vita. Da questa condizione si può tornare indietro con difficoltà»
4Nel caso si abbiano a disposizione cibi e vivande come nutrirsi per contrastare l’ipotermia?
«Gli alimenti cui dare la precedenza sono quelli ricchi di grasso, come salame, uova e formaggio. Poi vengono gli zuccheri. No all’alcol perché produce una erronea sensazione di calore in quanto è un vasodilatatore periferico. In realtà aumenta la dispersione del calore attraverso la pelle. È molto importante bere. La disidratazione impedisce di umidificare i polmoni e dunque di scaldarli. Bere acqua serve a prevenire problemi di respirazione».