Tiziana Mantovani, Chi 29/12/2013, 29 dicembre 2013
MARA VENIER SONO FUGGITA IN SEGRETO
DA NICOLA –
MIAMI GENNAIO
Festeggio questo nuovo anno con una piccola follia. Non potevo più resistere un solo giorno ancora lontano da Nicola, e sono “fuggita”, in segreto, da lui a Miami». La “regina della domenica” Mara Venier, di nuovo protagonista assoluta in tv con il suo programma record d’ascolti Domenica In, si è regalata una “fuga d’amore”, pochi giorni di break per staccare dal ritmo frenetico del lavoro e dai mille affanni del quotidiano. «Un viaggio “mordi e fuggi” per raggiungere mio marito oltreoceano. Siamo stati lontani ben due mesi. Non voglio che succeda mai più. Ho provato una profonda solitudine», confessa la conduttrice in questa intervista esclusiva a “Chi”.
Domanda. Una vacanza esagerata di sole e mare?
Risposta. «La mia vacanza è nel segno del totale relax. Avevo bisogno di staccare, di non pensare a nulla. Quando arrivo a Miami, città che adoro e conosco dal 1990, non faccio programmi. Mi piace vivere un po’ randagia, con quel senso assoluto di libertà. Mi rilasso facendo lunghe passeggiate, sorseggiando una bella Pina colada, e regalandomi cenette romantiche con mio marito. Il pollo fritto speziato qui è imbattibile. Ho uno spirito godereccio quanto basta per apprezzare la buona cucina, ma anche il "junk food". Non mi importa della dieta: ci penserò a gennaio! Questo viaggio è l’occasione per incrociare tanti amici, come Simona Ventura, mia grande amica nonché “nuora” acquisita (compagna del figlio di Nicola Carraro, Gerò, ndr) ».
D. Ma la lontananza non aiuta l’equilibrio della coppia?
R. «Nicola e io abbiamo sempre avuto i nostri spazi, lui con i suoi impegni in giro per il mondo, io lavorando come una pazza. E ne sono ben contenta. È l’unico modo per mantenere un sano equilibrio in un rapporto a due. Tutti pensavano che dopo le nozze mi sarei “calmata”, avrei girato il mondo al suo fianco, l’avrei accompagnato a giocare a golf: avrei adottato oltretutto lo stile da “signora”. Invece no. Io sono Mara, e continuo il mio percorso. Ma con una certezza: non voglio più stare lontana da Nicola così a lungo. Anche il lavoro più incredibile non può compensare la sua mancanza. Forse funzionava anni fa. Cerano il lavoro, gli amici, i corteggiatori. Mi sono molto divertita, penso di aver fatto bene, non ho rimpianti. Ma questa è una nuova fase, l’equilibrio è cambiato».
D. Suo marito ha confessato che sarebbe pronto a risposarla altre venti volte.
R. «E io altre cento. È una persona meravigliosa. Ancora mi domando come un bell’uomo come lui, intelligente, carismatico, abbia potuto innamorarsi proprio di me. Una botta incredibile di fortuna».
D. Ha incontrato l’uomo della sua vita?
R. «È così. So che mi ama per quella che sono, accetta il mio modo di essere, totalmente. Mai una scenata di gelosia. Se penso invece alle scenate di Renzo Arbore per il mio costumista, gay dichiarato! Nicola e io condividiamo tutto. Con me si diverte come un pazzo, riesco a sorprenderlo. Sono una casinara, con me è impossibile programmare. Ormai è rassegnato».
D. Ma la leggenda delle 101 rose per l’anniversario resiste?
R. «Non è leggenda. Ogni anno, il 19 settembre, lui mi regala 101 rose. Se penso che sono passati 13 anni, mi sembra pazzesco. Se arrivassero dei cioccolatini forse sarebbe meglio: non so più dove trovare tanti vasi per quel mazzo incredibile. E vogliamo parlare dei bigliettini d’amore? Li conservo tutti gelosamente. Nessuno aveva mai avuto dei gesti così. Quanti amori sbagliati nella mia vita, quanti anni buttati. Quando si capisce che una storia non funziona, bisognerebbe avere il coraggio di chiuderla».
D. Perché si persevera?
R. «Perché molte donne soffrono della sindrome della “crocerossina”: sono convinte di riuscire a cambiare, a “salvare”. Invece non funziona, mai».
D. Spesso nei suoi programmi ha affrontato il tema della violenza sulle donne. Una sua riflessione?
R. «Mi sono sempre schierata dalla parte delle donne. A vent’anni ho subito violenza da parte di un uomo con cui avevo avuto una breve relazione: mi picchiò e minacciò di uccidermi perché avevo osato lasciarlo. Non ho avuto il coraggio di denunciarlo. Ero terrorizzata. Oggi spero che le cose stiano cambiando. Non perdo occasione nelle mie trasmissioni di raccomandare alle donne di denunciare. Al primo schiaffone».
D. A proposito di trasmissioni, il suo ritorno a Domenica In è stato un vero trionfo, nella sfida con Domenica Live di Barbara D’Urso.
R. «Ho avuto carta bianca, nel segno della qualità e del ritorno alla classica formula del rotocalco con grandi ospiti, e i più famosi direttori di giornali, come Ferruccio De Bortoli e Alfonso Signorini. Con Barbara D’Urso non c’è rivalità, ma stima e simpatia reciproca».
D. E con Antonella Cerici, ex “nemica”, che ha ospitato di recente nel suo programma?
R. «Ho sempre voluto bene ad Antonella. Il nostro momento difficile risale al 2000, quando eravamo entrambe conduttrici di Domenica In, un secolo fa. Credo fosse un periodo delicato per tutte e due».
D. Durante la trasmissione che cosa l’ha emozionata fino alle lacrime?
R. «Quando Antonella ha parlato di sua madre. Ho un legame foltissimo con mia madre, che da due anni sta lottando contro l’Alzheimer. E sempre stata il mio punto di riferimento. Siamo lontane, lei abita a Meste, io a Roma. La raggiungo appena posso, per poter stare anche solo poche ore con lei. Il distacco è terribile. Ma sto rispettando il suo desiderio: rimanere nella nostra casina. Le ho fatto una promessa. E la mantengo».
D. Un bilancio della sua carriera.
R. «Sono diventata Mara Venier attraverso questa mia vita complicata, fatta di gioie e dolori. Nulla mi è stato regalato, o mi è arrivato dal cielo. Questo mio essere vera, autentica, arriva al pubblico. Pensare che la tv mi terrorizzava: sono molto insicura e timida».
D. Difficile crederle.
R. «Perché indosso la maschera dell’esuberanza. Sono timida e anche un po’ malinconica. Ma so come affrontare questi momenti difficili: per superarli basta una bella giornata di sole, vedere un’alba luminosa (mi sveglio molto presto al mattino). Sono le piccole cose che mi danno gioia e serenità. Penso sempre di essere rinata sette volte, come i gatti, e ho sempre ricominciato da capo. Mi sono sempre lasciata trascinare dal cuore. E non ho mai sbagliato».