Federica Angeli, La Repubblica 29/12/2013, 29 dicembre 2013
MORTO IL PROPRIETARIO DELLA RENAULT 4 DI
MORO –
ROMA — È morto il giorno di Natale a Dignano di Serravalle di Chienti (Macerata), Filippo Bartoli, l’imprenditore marchigiano di 77 anni proprietario della Renault 4 rossa in cui il 9 maggio del 1978 le Brigate Rosse fecero ritrovare il cadavere di Aldo Moro, in via Caetani a Roma. Immagini, quelle del corpo dello statista rannicchiato nel bagagliaio, che restano nella memoria collettiva degli italiani, ma che per Bartoli significarono anni di tensioni e interrogatori di polizia. Una situazione kafkiana in cui da vittima di un furto d’auto fu sospettato di essere fiancheggiatore delle Br.
La vita di Filippo Bartoli fu una delle tante sconvolte dal rapimento Moro. Lui stesso definì quel periodo «un incubo» che durò fino all’ultimo processo. Quando la sua Renault 4, rubata sei mesi prima di quel 9 maggio in cui i brigatisti restituirono il corpo del presidente della democrazia cristiana, venne ritrovata dalla polizia, Bartoli fu incarcerato a Rebibbia e interrogato. Fu sottoposto a lunghi confronti con i brigatisti arrestati per la strage di via Fani e il sequestro e l’omicidio di Moro.
Come spiegò numerose volte la R4 gli era stata rubata dalle Brigate Rosse nella capitale, dove viveva e seguiva le sue attività di edilizia stradale, ma, ricordava, in anni in cui «tutti sospettavano di tutti», e quindi anche di lui, non fu facile provare, come poi avvenne, la propria totale estraneità all’assassinio dello statista Dc.
Quell’auto, dopo tutti gli accertamenti, fu restituita al legittimo proprietario, il cognato di Bartoli, che era titolare dell’impresa edile e Filippo la nascose in un cortile di sua proprietà alla periferia di Roma.
I funerali dell’imprenditore, che si è spento a causa di una malattia incurabile, sono stati celebrati il 27 in forma riservata nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano.