Marco Ansaldo, La Repubblica 29/12/2013, 29 dicembre 2013
LA LETTERA DI ASSAD A PAPA FRANCESCO
CITTÀ DEL VATICANO — Un messaggio di ringraziamenti. E di rassicurazioni sulla difesa delle comunità cristiane. Con la speranza che l’azione pacificatrice del Papa possa presto ottenere altri risultati nel contenere il sanguinoso conflitto a Damasco. Questo il contenuto di un messaggio segreto fatto pervenire ieri a Francesco dal presidente siriano Bashar el Assad.
Forse non è stata ancora colta del tutto, da diversi osservatori internazionali, l’importanza dell’azione diplomatica di Papa Francesco nel fermare, lo scorso settembre, il raid militare già pronto su Damasco. Un’iniziativa capace di bloccare, eppure, una guerra imminente. Ora la tela tessuta dal Pontefice con quella lettera inviata al presidente russo Vladimir Putin durante il G8 di San Pietroburgo, assieme alla veglia di digiuno organizzata a Piazza San Pietro, vira verso nuovi obiettivi. Ieri due alti emissari di Assad hanno incontrato i vertici del governo vaticano e
consegnato un messaggio. La delegazione era composta dal ministro Joseph Sweid e dal viceministro direttore per l’Europa ed ex ambasciatore presso la Santa Sede, Hussam Eddin Aala. Per il Vaticano era presente il nuovo Segretario di Stato, Pietro Parolin, assieme al responsabile per gli Affari internazionali, Dominique Mamberti.
Il contenuto del messaggio non è stato diffuso ufficialmente. Secondo alcune fonti conteneva il grazie di Assad per l’azione e le parole di Francesco, oltre a rassicurazioni che le comunità cristiane tanto a cuore del Pontefice continuano a essere protette. Ma non c’è dubbio che l’azione diplomatica di Bergoglio, adesso sostenuto con l’arrivo dell’arcivescovo Parolin da una Segreteria di Stato maggiormente dedita alle questioni internazionali, possa concentrarsi su un ruolo negoziale più forte.
E un Vaticano attivo in una possibile mediazione sulla questione siriana è per l’appunto la speranza di Damasco. Anche se ieri, secondo una Ong di Londra vicina agli oppositori del regime, un raid di elicotteri con barili bomba su un mercato e un ospedale di Aleppo avrebbe causato la morte di 25 persone, fra cui 4 bambini. L’occhio di Bergoglio sulla Siria è comunque un fatto concreto. E Damasco è ben consapevole che a bloccare il raid internazionale di settembre, sia stata la lettera di Francesco a Putin. Qualcuno, anzi, a Damasco sussurra — benché senza poterlo dire ufficialmente — che a fermarlo possano essere state, addirittura, le preghiere del Papa cattolico.