30 dicembre 2013
Daniele Garattini, 56 anni, sua suocera Daria Maccari, 84 anni, malata di Alzheimer, sua moglie Letizia Maggio, 54, impiegata alla Lavazza, e sua figlia Giulia, studentessa universitaria di 21 anni, «brava e gentile», fidanzata, appassionata di danza
Daniele Garattini, 56 anni, sua suocera Daria Maccari, 84 anni, malata di Alzheimer, sua moglie Letizia Maggio, 54, impiegata alla Lavazza, e sua figlia Giulia, studentessa universitaria di 21 anni, «brava e gentile», fidanzata, appassionata di danza. Il Garattini, di Collegno (Torino), volontario di Save the Children, una passione per i viaggi in camper, descritto dagli amici come «mite e per bene», il mese scorso aveva perso il lavoro da rappresentante di commercio per conto della Benetton e da allora s’era fatto ogni giorno più cupo e depresso. La mattina di martedì 31 dicembre andò a far visita ai genitori e rubò la pistola del padre, poi dopo pranzo s’avvicinò alla suocera che dormiva sul divano del salotto e le sparò un colpo in testa. Quindi andò in cucina, le borse della spesa per il cenone di Capodanno ancora sul pavimento, e lì sparò cinque colpi addosso alla moglie e alla figlia che cercando di proteggersi a vicenda morirono abbracciate. Infine telefonò ai carabinieri («Venite, ho ucciso tutti: sono impazzito») si puntò l’arma al petto, premette il grilletto, ma non riuscì a morire perché i proiettili erano finiti. Allora prese un coltello da cucina e si infilò la lama dritta nel cuore. Dopo le 13 di martedì 31 dicembre in un appartamento al quinto piano in corso Francia al civico 216 a Collegno, Torino.