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 2013  dicembre 29 Domenica calendario

I PICCOLI SOCI DIVISI SUI VERTICI MOLTE CRITICHE, QUALCHE DIFESA


SIENA
Ieri i piccoli soci hanno espresso critiche pesanti, e alle volte persino violente, contro l’operato del presidente, Alessandro Profumo, e dell’amministratore delegato, Fabrizio Viola. Nel corso dell’assise dei soci non sono mancate scintille e momenti di tensione, con tanto di richiesta di dimissioni per i vertici. Salvo che, dopo l’intervento di Profumo e Viola a difesa dell’operazione sul capitale a gennaio, qualche piccolo azionista ha fatto retromarcia ed è passato addirittura all’attacco della Fondazione Mps. A rompere il ghiaccio, subito dopo l’intervento del presidente della Fondazione Antonella Mansi, è stato un socio che, con fare concitato e forte accento senese, ha chiesto un cambio al vertice, puntando l’indice sulle «negligenze incompatibili con la conferma della governance». La nazionalizzazione? «È solo uno spauracchio: lo Stato italiano ha il terrore della nazionalizzazione, ma non avverrà mai». Un coro di critiche. «Non capisco cosa c’è dietro tanta fretta di Profumo e di Viola per un aumento di capitale che sarebbe drammatico per Fondazione e città», ha fatto eco un altro azionista. «Rocca Salimbeni deve dare rispetto alla Fondazione, che si è svenata per la banca». Un crescendo di osservazioni. Per alcuni, «sarebbe meglio la nazionalizzazione che finire in bocca a qualche pescecane». I rappresentanti di associazioni senesi hanno puntato l’indice contro l’operato dei manager, che alla fine, è la tesi, non ha prodotto i risultati sperati visto che l’istituto continua ad accusare conti in rosso trimestre dopo trimestre: «Se la sua delibera sarà bocciata, il presidente dovrà prenderne atto e andarsene». E ancora: «Presidente Profumo ci liberi della sua presenza. Lei non è stato capace di capire la nostra storia». Qualcuno ha chiamato in causa anche Bankitalia, Consob e Ministero dell’Economia «che sono stati corresponsabili» del disastro e a questo punto sono tenuti a trovare soluzioni. Un caos. E se il Codacons ha detto che «non va rinnovata la fiducia» perché «con il nuovo management, il valore di borsa di Mps ha perso 700 milioni, mentre il valore delle altre banche è salito» qualche piccolo azionista ha difeso a spada tratta Profumo.