Marco A. Capisani, ItaliaOggi 27/12/2013, 27 dicembre 2013
L’UNITÀ TENTA L’ENNESIMO RISCATTO
Ci siamo, la nuova Unità è pronta a ripartire dopo numerose peripezie tra un aumento di capitale che stentava a trovare una fine (ed è durato più di un anno) e il rinnovo del direttore, senza inimicarsi il Partito democratico (Pd). Adesso il prossimo appuntamento è fissato per il 10 gennaio quando proprietà e redazione inizieranno a discutere del rilancio del quotidiano sia dal punto di vista industriale sia da quello editoriale. E non è da escludersi, secondo quando risulta a ItaliaOggi, un ulteriore aumento di capitale per mettere in sicurezza i conti della casa editrice Nuova iniziativa editoriale (Nie). Mentre potrebbe essere più lontana l’ipotesi di un ennesimo stato di crisi, non foss’altro perché i giornalisti manterranno gli stipendi decurtati del 20% fino al maggio 2014. Anche se l’estate scorsa c’è stato un tentativo di aumentare la percentuale. Secondo gli ultimi dati disponibili, la perdita complessiva della Nie era a fine luglio di 12,7 milioni di euro, di cui 10,5 milioni da precedenti esercizi e i restanti 2,2 circa come rosso accumulato nei primi sette mesi del 2013.
Nel frattempo, comunque, la situazione si è stabilizzata e così pure la compagine azionaria grazie all’ultimo aumento di capitale di circa 5,5 milioni di euro. Il nuovo editore di riferimento è diventato Matteo Fago col 51%. L’imprenditore della new economy, fondatore del portale Venere.com e attuale presidente nonché socio al 50% dell’editrice di libri L’asino d’oro, ha scalzato Renato Soru, patron di Tiscali ed ex governatore della Sardegna per il Pd, che già dal 2011 aveva iniziato a dichiarare di voler uscire dalla società dell’Unità. E infatti, alla fine, Soru non ha partecipato alla ricapitalizzazione così come Maurizio Mian, imprenditore farmaceutico toscano, quello passato alle cronache per una fantasmagorica eredità lasciata al suo pastore tedesco Gunther (da cui il nome del suo gruppo di società). Se Mian però resta il secondo azionista dopo Fago con poco oltre il 18%, Soru è sceso al 14% circa della Nie e segna così un progressivo allontanamento dal giornale, suo e anche del Partito democratico (che comunque assicura un sostegno economico con l’abbonamento automatico per i suoi tesserati online al giornale digitale oggi diretto da Luca Landò). Dell’universo del centro-sinistra è ancora presente nella compagine societaria, con una piccola quota pari al 2% circa, il mondo delle cooperative. Mentre detiene il 14% la Partecipazioni editoriali integrate di Alfonso Dell’Erario, manager impegnato in un altro gruppo editoriale, quello del Sole 24 Ore, sia come capo della comunicazione sia al vertice della concessionaria pubblicitaria interna System24.
Spostandosi infine sul fronte editoriale, l’Unità deve fare i conti con le copie diffuse che, secondo gli ultimi dati Ads, sfiorano le 27,7 mila tra edizione cartacea e quelle digitali, in crescita dello 0,8% ma in calo del 2% in edicola. Non a caso proprio sul digitale punta il direttore Landò che, appena insediato, aveva dichiarato: «Parliamo da tempo di redazione integrata, ma poi s’è fatto poco. Adesso tutti e circa 60 redattori lavoreranno per il web con un ufficio centrale per il coordinamento. Ogni giornalista aggiornerà il canale tematico di competenza e da qui il desk sceglierà le notizie per l’homepage, in modo da non avere prime pagine sempre fresche e, di contro, sezioni interne vecchie. Un rischio per i giornali online che ostacola la lettura e il tempo di permanenza del lettore». E i lettori dove li andrete a prendere? «Cercheremo di catturarli anche a destra. Con le idee», aveva rilanciato Landò.