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 2013  dicembre 27 Venerdì calendario

I CONTI IN TASCA A SCARPELLINI L’IMPREDITORE DEGLI AFFITTI D’ORO


Vale un attivo di oltre 1,5 mln di euro fatto quasi tutto di mattoni, un patrimonio netto di oltre 750 milioni ma ricavi per poco più di 63 milioni e addirittura una perdita di esercizio il gruppo di Sergio Scarpellini, l’immobiliarista romano al centro della vicenda «affitti d’oro». Scarpellini, che nei locali di sua proprietà ospita la Camera, un tempo il Senato, il Tar del Lazio e il Comune, guida un gruppo molto diversificato ma che ha nella Immobilfin da lui presieduta, con oltre 525 dipendenti, la sua holding di riferimento. Tanto che presenta un bilancio consolidato di altre 18 società.
La Immobilfin è certamente un gruppo solido: prova ne è che possiede un patrimonio immobiliare valorizzato oltre 1,2 miliardi, composto da terreni per 25 milioni, fabbricato civili per 72 milioni e 1,1 miliardi di edifici commerciali, questi ultimi estesi su 115.200 metri quadrati. Sono questi gli immobili al centro della vicenda «affitti d’oro» finita nel mirino del Movimento Cinque Stelle e che sono stati veicolati da Scarpellini nella Milano 90 titolare dei contratti d’affitto con le istituzioni. È però una sorpresa che Immobilfin, pur controllando la Milano 90, abbia dato l’intera quota in pegno alla tedesca Aareal Bank, che ha erogato mutui per 417 milioni. A rafforzare il patrimonio ci sono 206 milioni di rimanenze, costituite da terreni edificabili di cui il più rilevante è uno di 220.400 metri quadrati sito a Ponzano Romano.
Buona anche la situazione patrimoniale del gruppo di Scarpellini, con un patrimonio netto di 750,1 milioni, costituito da riserve per 594 milioni, a fronte del quale ci sono debiti complessivi per 711 milioni di cui 455 milioni sono quelli verso banche, costituiti quasi esclusivamente da mutui. Il conto economico di Immobilfin presenta però ricavi per soli 83,4 milioni derivanti dal flusso degli affitti (47 milioni) dall’attività di service provider (14,4 milioni) e da quella di posti di ristoro (2,3 milioni) visto che Scarpellini gestisce diversi fra bar e ristoranti alla Camera, al Senato, al Tar e al Quirinale. Un volume di ricavi, quindi, non stratosferico che addirittura non è redditizio tenuto conto che il 2012 del gruppo si è chiuso in perdita per 2,4 milioni.